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Cos’è la meningite eosinofila | Angiostrongylus cantonensis | Sam Ballard

Sam Ballard, morto 8 anni dopo aver contratto l'infezione ed esser rimasto paralizzato

È una patologia trasmessa attraverso il parassita Angiostrongylus cantonensis, che si trova nelle feci dei ratti e viene ingerito dalle lumache

Di Massimo Ferraro
Pubblicato il 7 Nov. 2018 alle 12:40 Aggiornato il 7 Nov. 2018 alle 12:43

Cos’è la meningite eosinofila | Angiostrongylus cantonensis | Parassita lumaca | Sam Ballard

La meningite eosinofila è una patologia causata principalmente dal parassita Angiostrongylus cantonensis, anche detto “verme del polmone del ratto”.

Il verme, molto raro in Italia, è lungo circa 2 centimetri e le sue uova infestano i polmoni dei roditori, da cui deriva il suo soprannome.

Attraverso le feci dei ratti le uova vengono ingerite dalle lumache e diventano larve.

I principali sintomi dell’infezione sono nausea, vomito, cefalea, dolori addominali, rigidità della nuca. Ma quando il parassita attacca il sistema nervoso centrale, trasmette la meningite eosinofila, che porta a stati anche gravi di incoscienza, scarsa lucidità mentale e rallentamento dei riflessi.

Una volta che  il sistema nervoso è danneggiato, le cure possono solo eliminare il parassita, ma le lesioni cerebrali rimangono irreversibili.

Nei casi più gravi, la malattia porta alla perdita totale dei riflessi, alla tetraparesi (paralisi parziale), all’insufficienza respiratoria e all’atrofia muscolare.

Nel caso di Sam Ballard, il ragazzo australiano che dopo aver ingerito per sfida una lumaca a 19 anni ha contratto la meningite eosinofila, è rimasto paralizzato ed è morto dopo 8 anni, la larva è passata dall’intestino al sangue, e dal sangue al cervello.

Rimane comunque una malattia molto rara, a carattere endemico nel solo sud-est asiatico. Per uccidere il parassita basta cuocere le larve, per cui per evitare di contrarla è sufficiente non ingerire lumache crude.

Esistono quattro modi per effettuare la diagnosi: tramite conta leucocitaria, puntura lombare, esami radiologici al cervello o tramite esami sierologici.

La cura viene effettuata tramite antielmintici (detti comunemente vermicidi) e antinfiammatori, generalmente uniti a corticosteroidi nelle infezioni più gravi.

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