Una donna è affetta da cancro alla pelle per aver fatto un uso smodato di lampade abbronzanti
Oggi Tawny Willoughby ha il volto coperto di croste che sanguinano, buchi sulle guance e profondi squarci sul resto del corpo: sono gli effetti del cancro della pelle provocato anche dall’uso di lampade abbronzanti.
Secondo i dati, il numero di persone colpite dal cancro alla pelle negli ultimi anni è aumentato esponenzialmente. Nel regno Unito, dove vive Tawny Willoughby, è stata lanciata una vera e propria campagna di sensibilizzazione contro gli effetti devastanti che le lampade abbronzanti possono avere sulla salute di chi ne fa uso.
Si chiama “Morire per l’abbronzatura”. Nel paese la battaglia è nata già da qualche tempo, basti pensare che è vietato l’uso delle lampade abbronzanti per le persone di età inferiore ai 18 anni. Prima di quella data, però, non c’erano restrizioni e oggi sono tante le donne che stanno pagando il prezzo della scelta sconsiderata di sottoporsi a lampade sin da giovanissime.
In molti paesi del mondo, però, questo divieto non esiste e sono tanti i giovanissimi che corrono il rischio di alto di far sviluppare il cancro alla pelle.
Nel selfie condiviso su Facebook da Tawny Willoughby si vede bene l’effetto di questo male. Sul viso si vedono lesioni profonde. Tawny Willoughby si è sottoposta per anni a lampade abbronzanti. Cinque volte a settimana la donna si recava al solarium e si stendeva sotto la luce artificiale delle lampade.
Quella sorta di dipendenza dalle lampade le sta costando cara e la sua preoccupazione più grande oggi è di non veder crescere suo figlio di due anni. L’infermiera, oggi 29enne, ha mostrato i danni provocati sulla sua pelle dalla malattia: “Ecco come può apparire una trattamento per il cancro della pelle”.
“Se qualcuno ha bisogno di essere dissuaso dallo stendersi sotto alla lampada abbronzante, eccolo”, scrive la ragazza. “Indossa la crema solare. Impara dagli errori degli altri. Non lasciare che l’abbronzatura ti impedisca di vedere crescere i tuoi figli. Questa è la mia più grande paura ora che ho un bambino di due anni”.
Il post della donna è stato condiviso da oltre 50mila persone, ha fatto il giro del web e ha sensibilizzato tanti.