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Ipersensibilità dentale: cosa la provoca e quali sono i possibili rimedi?

Di Redazione TPI
Pubblicato il 24 Set. 2024 alle 09:30

L’ipersensibilità dentale è una condizione medica che rientra nell’ambito dell’odontoiatria; è spesso citata come sensibilità dentale o, più popolarmente, come “denti sensibili”.

È un disturbo piuttosto diffuso nella popolazione e può riguardare tutte le età, anche se risulta più frequente nella fascia anagrafica che va dai 25 ai 45-50 anni circa.

Ciò che contraddistingue la condizione è una sensazione dolorosa più o meno intensa che si avverte quando i denti vengono a contatto con bibite o cibi piuttosto caldi o freddi, ma anche con quelli acidi o molto dolci. Il dolore può essere evocato anche inspirando aria in bocca oppure quando si spazzolano i denti.

L’ipersensibilità dentale non può essere definita una condizione grave, ma è indubbio che può essere piuttosto fastidiosa e, in alcuni casi, può essere sottostante a problematiche dentali piuttosto serie come per esempio la parodontite.

Data la sua diffusione, cerchiamo di capire quali sono le principali cause del problema e i possibili rimedi per denti sensibili.

Ipersensibilità dentale e assottigliamento dello smalto dentale

L’eccessiva sensibilità dentale è generalmente dovuta all’assottigliamento dello strato di smalto dentale che si trova sopra la dentina, tessuto nel quale si trovano i tubuli dentinali, contenenti un elevato numero di terminazioni nervose.

L’esposizione della dentina fa sì che quando arriva uno stimolo termico (caldo/freddo), chimico (acido/dolce) o meccanico (spazzolamento), tali terminazioni determinino sensazioni di dolore e di fastidio brevi, ma spesso piuttosto intense.

Cosa provoca l’assottigliamento dello smalto dentale?

Sono varie le cause che provocano la riduzione dello strato di smalto che ricopre la dentina esponendola agli stimoli termici, chimici e meccanici.

Esistono per esempio diverse condizioni mediche che progressivamente portano all’erosione dello smalto; fra queste si ricordano principalmente il bruxismo, la recessione gengivale, la mal occlusione dentale, il reflusso gastroesofageo (a causa dell’azione degli acidi che risalgono dallo stomaco e che entrano in contatto con i denti), la bulimia, il consumo eccessivo e frequente di bevande acide o molto zuccherate, un’igiene orale scorretta (utilizzo di spazzolini con setole troppo dure, utilizzo di dentifrici sbiancanti di pessima qualità, spazzolamento eccessivamente energico) ecc.

I possibili rimedi per l’eccessiva sensibilità dentale

Quando l’erosione dello smalto è legata a problematiche non odontoiatriche, come per esempio il reflusso gastroesofageo, è necessario intervenire sulla causa sottostante con opportuni interventi.

Nel caso di problematiche odontoiatriche, come per esempio la mal occlusione dentale, sarà necessario l’intervento del dentista; nel caso di bruxismo, invece, si può ricorrere al bite dentale.

È importante anche modificare alcune abitudini alimentari, come per esempio quella di un consumo eccessivo di bevande acide o eccessivamente zuccherine (queste ultime peraltro possono anche favorire l’insorgenza di carie).

È poi fondamentale un’igiene orale costante e corretta. Quotidianamente si dovranno utilizzare dentifricio, spazzolino, filo interdentale, scovolino e collutorio.

Per quanto riguarda il dentifricio, vi sono prodotti appositamente formulati per il trattamento dei denti sensibili. Lo spazzolino utilizzato non deve poi avere setole eccessivamente dure ed è importante chiedere al proprio dentista qual è la procedura corretta per lo spazzolamento dei denti. Per quanto riguarda invece il collutorio è necessario acquistare prodotti di qualità che non intacchino lo smalto dentale. Sono infine consigliate periodiche visite di controllo con il proprio dentista di fiducia.

 

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