“Del pari l’epilessia che cominciò prima della pubertà, non è difficile che abbia fine; e quando la sensazione del prossimo accesso (aura epilettica) parte da un punto del corpo, è migliore se ha principio dalle mani o dai piedi, quindi se lo ha dai fianchi, e pessimo è quello che viene dal capo”.
L’epilessia veniva descritta così da Aulo Cornelio Celso, enciclopedista e medico romano che visse nell’impero di Augusto e di Tiberio.
La paura di essere giudicati in modo errato dal mondo esterno, il peso di un male che sopraggiunge all’improvviso senza far rumore e senza chiedere il permesso. Non è facile parlare di epilessia per chi ne è affetto.
Un silenzio che diventa assordante quando tutto si spegne improvvisamente, come un blackout, interrompendo la luce della coscienza e la coordinazione dei movimenti.
Lo spettatore che non conosce la malattia e che assiste alle conseguenze fisiche che ne derivano come convulsioni o perdita di coscienza, è spesso vittima di pregiudizi. Chi ne soffre, invece, spesso ha timore di esternare le proprie sensazioni proprio alla luce di tutto ciò che ne consegue, e preferisce rifugiarsi nel silenzio.
La società contemporanea non è ancora riuscita a scrollarsi di dosso molti pregiudizi che gravitano attorno a questa malattia, che ogni giorno mette a dura prova chi ne soffre.
La vita di un epilettico viene spesso stigmatizzata da preconcetti che sono figli di timori arcaici. Una paura che ha un effetto domino; molti epilettici preferiscono non parlare della propria malattia perché hanno il timore della reazione altrui.
Le persone affette da questa patologia vengono spesso considerate un peso per gli altri, perché ritenute imprevedibili dal punto di vista della salute e prive di indipendenza.
È quindi necessaria una corretta informazione per abbattere ogni forma di pregiudizio e discriminazione.
L’11 febbraio si celebra la giornata mondiale dell’epilessia in tutta Italia, con eventi da Nord a Sud per informare e sensibilizzare in merito alla malattia con l’apporto di personale qualificato.
“Fondazione Epilessia LICE Onlus – Lega italiana contro l’Epilessia” è una fondazione senza scopo di lucro a sostegno della ricerca medico-scientifica sulle patologie dell’epilessia e sull’insieme delle malattie ad essa inerenti.
I numeri purtroppo sono in continua ascesa e non c’è distinzione di età o genere. Uomini, donne, adolescenti e bambini, ogni anno vengono colpiti da diversi tipi di epilessia.
Ci sono ben oltre 65 milioni di persone in tutto il mondo che soffrono di epilessia, 6 milioni in Europa. Non c’è modo di prevenire l’epilessia ma attraverso l’uso dei farmaci si possono ridurre notevolmente le crisi, controllarle e vivere una vita serena.
La crisi epilettica è causata da una scarica elettrica che interessa un punto del cervello e che induce alla perdita di coscienza, alla caduta e alla perdita del controllo motorio e percettivo.
In molti casi viene curata con i farmaci, in alternativa mediante intervento chirurgico. Se assistiamo ad una crisi epilettica è opportuno evitare di bloccare i movimenti; non bisogna assolutamente inserire nulla all’interno della bocca; è opportuno sgomberare l’area circostante; allentare giacche e camice strette che potrebbero essere un impedimento per la respirazione; girare il soggetto su un fianco; monitorare la crisi osservando il tempo di durata; rimuovere al soggetto gli occhiali onde evitare che possa ferirsi.
Quando la crisi è terminata, offrire aiuto e massimo conforto in attesa che arrivino i soccorsi.