Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
Home » Salute

Diagnosi della dermatite atopica: cosa c’è da sapere

Di Redazione TPI
Pubblicato il 11 Giu. 2024 alle 09:00 Aggiornato il 12 Giu. 2024 alle 13:20

La dermatite atopica è una malattia della pelle soggetta a cronicizzazione. Nota anche con il nome di eczema atopico, può comparire in varie fasi della vita: durante il periodo infantile, in quello adolescenziale e in quello adulto. Non va mai sottovalutata, dal momento che si rivela piuttosto fastidiosa e persino invalidante, arrecando un peggioramento della qualità della vita.

Avere una diagnosi certa si rivela il primo passo da fare per capire come curare la dermatite atopica, così da poter ricorrere ai trattamenti del caso, per i quali si rivela essenziale confrontarsi con uno specialista; da evitare, invece, nel modo più assoluto i rimedi fai da te.

Non esistono, pertanto, esami diagnostici particolari da fare: è sufficiente, in genere, la semplice visita dermatologica e l’osservazione dei sintomi. In aggiunta, il medico può decidere di procedere con l’analisi delle IgE totali, un esame del sangue che consente di misurare la concentrazione delle immunoglobuline e, di conseguenza, un’eventuale reazione allergica. Tale esame non presenta, comunque, un’incidenza significativa a livello terapeutico.

I sintomi della dermatite atopica

La dermatite atopica presenta sintomi specifici e facilmente distinguibili per uno specialista. Vediamo insieme quelli più comuni:

Il prurito e l’arrossamento sono, come si può vedere, i due tratti distintivi della dermatite atopica. La malattia compare in parti che presentano una spiccata visibilità, in particolare piedi, mani, polsi, caviglie, torace, collo, piega posteriore delle ginocchia, piega interna del gomito. Un punto alquanto fastidioso in cui si manifesta è il contorno occhi.

La dermatite atopica non va confusa con quella allergica da contatto, con la quale ha in comune diversi sintomi. L’unico specialista in grado di fare chiarezza, e di somministrare trattamenti adeguati, è il dermatologo, a fronte di una visita in presenza.

La diffusione della dermatite atopica

Sapete quante persone soffrono di dermatite atopica? Secondo diversi studi si tratta del 20% dei bambini e del 3% degli adulti; i dati si riferiscono ai Paesi industrializzati, risultando superiori nei Paesi avanzati rispetto a quelli in via di sviluppo.

Quando questa condizione si manifesta in età adolescenziale tende ad andare via di sua sponte, questo nel 60% dei casi, percentuale che nelle altre fasce d’età scende al 50%. Non è raro che, qualora se ne fosse sofferto da bambini o da ragazzi, possano comparire delle recidive da adulti: qualcosa che interessa in particolar modo i soggetti che ne soffrono durante la pubertà.

In Italia, a soffrire di dermatite atopica sono circa 30.000 pazienti. Di questi, circa 7.000 sono affetti da una forma grave.

Perché compare la dermatite atopica?

L’eziologia della dermatite atopica non è, al momento, completamente chiara in Italia. Pare che una forte influenza l’abbia la componente emotiva, che assume un ruolo spesso determinante: sembra che siano proprio i fattori di stress e quelli emozionali a fungere da elementi scatenanti nella gran parte dei casi.

Allo stesso tempo, i sintomi dell’eczema atopico hanno un impatto decisamente negativo nella vita di chi ne soffre, aumentando l’incidenza proprio della componente emotiva e provocando un’ulteriore condizione invalidante. Si crea, quindi, una sorta di circolo vizioso che può rivelarsi difficile intercettare e contrastare.

Inutile dire che il sintomo più complesso da contrastare è il prurito nonché il più fastidioso. La sua intensità è maggiore soprattutto nelle ore notturne, influenzando la concentrazione e interferendo con le attività di tutti i giorni, le quali subiscono un impatto negativo per via della minore qualità del sonno.

Oltre che a causa di fattori di natura psicologica, l’eczema atopico si manifesta per motivazioni genetiche, immunologiche e ambientali; anche il cambio di stagione, può rivelarsi una concausa.

Una minoranza di soggetti riscontra la dermatite atopica in seguito all’assunzione di alcuni alimenti, cosa che però avviene decisamente di rado. L’attenzione alla dieta, che è pure è sempre una buona abitudine, pare incidere in maniera marginale nel trattamento della patologia.

L’importanza della prevenzione

Curare la dermatite atopica può non essere semplice, motivo per cui si rivela determinante la prevenzione. La condizione su cui maggiormente è possibile agire è quella emotiva, per la quale può valere la pena valutare un supporto psicologico.

Altri accorgimenti che è possibile adottare sono quelli inerenti il lavaggio dell’epidermide, che non deve essere fatto troppo a lungo e a temperature eccessivamente elevate. È essenziale, dopo il lavaggio, asciugare perfettamente la pelle, persino d’estate, senza utilizzare panni o tessuti potenzialmente abrasivi. Tra i materiali non conformi ci sono quelli sintetici, anche nei vestiti.

Attenzione al sole: bisogna proteggersi con formulazioni ad hoc e che denotano filtri specifici. Le creme da applicare nella quotidianità dovranno essere delicate e idratanti.

Leggi l'articolo originale su TPI.it
Mostra tutto
Exit mobile version