I contraccettivi ormonali possono generare episodi depressivi
I contraccettivi ormonali possono avere come effetto collaterale depressione e comportamenti suicidari: lo precisa l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) in una nota informativa.
Nella lettera inviata ai medici, l’Aifa spiega che si è deciso di aggiornare le informazioni sui prodotti con questa nuova avvertenza, dopo una valutazione sul rischio di comportamento suicidario e suicidio associati a depressione, nelle pazienti che usano contraccettivi ormonali. Lo studio è stato condotto in Europa.
La nuova avvertenza suggerisce alle pazienti di contattare il proprio medico se notano cambiamenti d’umore e sintomi depressivi, anche se si presentano poco dopo l’inizio del trattamento.
Il rischio di vivere episodi depressivi vale per tutti i contraccettivi ormonali in vendita in farmacia, cioè pillola, cerotto, anello vaginale, spirale e impianto per uso sottocutaneo.
“A conclusione della valutazione del segnale di sicurezza condotta a livello europeo relativo al rischio di comportamento suicidario e suicidio associati a depressione, nelle pazienti che utilizzano contraccettivi ormonali, è stato deciso l’aggiornamento delle informazioni sul prodotto dei contraccettivi ormonali con una nuova avvertenza”, si legge nella nota.
“Le pazienti devono essere informate e contattare il proprio medico se notano cambiamenti d’umore e sintomi depressivi, anche se si presentano poco dopo l’inizio del trattamento”, continua l’Aifa.
Ma, come rileva Emilio Arisi, presidente della Società medica italiana di contraccezione (Smic), la depressione associata all’uso di contraccettivi, su cui l’Aifa lancia l’allarme, non è un fenomeno di cui stupirsi.
“Il rischio di depressione e cambiamenti dell’umore è una cosa nota. Si sa da anni che gli ormoni, in particolare i progestinici, possono influenzare l’umore portando a comportamenti depressivi”, dichiara l’esperto in un’intervista all’Ansa.
Questo nuovo avviso però è stato deciso principalmente sulla base di due studi danesi, condotti tra il 1016 e il 2018, pubblicati sull’American Journal of psychiatry. Il primo aveva rilevato un aumento del 23 per cento del consumo di farmaci antidepressivi per le donne giovani (15-34 anni) che prendevano contraccettivi ormonali, che saliva al 34 per cento con la minipillola a base solo di progesterone.
Nell’intervista Arisi precisa di non aver mai riscontrato casi del genere nella sua esperienza, soprattutto per quanto riguarda gli adolescenti.
“Con gli adolescenti va tenuto presente che i fattori di rischio suicidario sono molteplici. Certo l’Aifa ha fatto bene, per tutelarsi, a diramare questo avviso sulla base delle indicazioni ricevute a livello europeo”, conclude Arisi.
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