Il Cordis Hotel, uno dei tanti alberghi di lusso che si possono trovare a Shanghai, potrebbe sembrare simile agli altri hotel di fascia alta in Cina, ma in realtà al suo interno vanta qualcosa che è veramente raro nelle grandi città cinesi: aria pulita.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) l’inquinamento atmosferico mondiale è “la minaccia più grave all’ambiente e alla salute umana”, e in una città in cui i suoi livelli aumentano costantemente – di recente l’inquinamento atmosferico di Shanghai è cresciuto del 9 per cento su una base annua, tanto da aver superato la capitale Pechino – un hotel che offre aria pulita all’interno delle stanze può fare la differenza.
Infatti, quello che emerge da uno studio di Berkeley Earth, risalente al 2015, è che in Cina l’inquinamento dell’atmosfera uccide una media di 4mila persone al giorno.
L’aria che entra nel Cordis Hotel viene filtrata due volte, mentre le finestre con i vetri doppi rimangono chiuse per conservare l’aria fresca e pulita all’interno. La qualità dell’aria all’interno delle camere è circa dieci volte migliore rispetto a quella esterna, come indicano i monitor installati all’interno di tutte le 396 stanze della struttura.
L’idea è nata dal fatto che, mentre l’inquinamento atmosferico esterno è stato discusso a lungo dal governo cinese, l’aria interna è un campo di battaglia totalmente nuovo. Infatti, anche in città molto inquinate, la qualità dell’aria interna può essere anche peggiore di quella dell’aria esterna.
“L’inquinamento interno è un problema molto serio e una minaccia per la salute, non solo in Cina ma in tutto il mondo”, ha detto al sito statunitense Guardian Sieren Ernst, la fondatrice della società di consulenza ambientale Ethics & Environment.
“La maggior parte delle persone trascorre il 90 per cento del proprio tempo in casa, e le analisi di quello che respiriamo rimangono ampiamente non esaminate”, ha aggiunto Ernst.
Per questo motivo, nel 2018, respirare aria pulita è diventato il simbolo di uno status sociale elevato in città inquinate come Shanghai, Pechino o Delhi, creando un divario ancora maggiore tra ricchi e poveri all’interno del paese.
In realtà, il piano non prevedeva di dare un prezzo all’aria pulita, ma è sembrato essere un risultato naturale: il settore privato ha colto l’occasione per ricavarne un profitto. E dunque, dalle costose scuole di Delhi, frequentate dai bambini dell’élite locale o dai ricchi stranieri, agli hotel di lusso come il Cordis, solo coloro che possono permetterselo godono di aria pulita all’interno delle strutture.
Non solamente in Cina, ma anche in molti altri paesi del mondo, la salute va di pari passo con la ricchezza, dal momento che la sanità ha costi talmente proibitivi da non lasciare neanche una minima speranza di curarsi alle persone che non possono affrontare le spese. E ora, l’aria pulita potrebbe avere lo stesso destino.