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    Zingaretti: “Mi dimetto da segretario del Pd. Stillicidio infinito, ho vergogna del partito”

    Nicola Zingaretti. Credit: ANSA

    Da Guerini a Franceschini e Orlando, i dem: "Ripensaci". L'ex premier Conte: "Leader leale"

    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 4 Mar. 2021 alle 16:31 Aggiornato il 4 Mar. 2021 alle 19:43

    Zingaretti: “Mi dimetto da segretario del Pd”

    Nicola Zingaretti si dimette da segretario del Pd. Lo ha annunciato lo stesso leader con un post su Facebook pubblicato nel primo pomeriggio di oggi, mercoledì 4 marzo 2021. Alla notizia delle dimissioni, la quasi totalità dei dirigenti dem hanno chiesto al segretario di ripensarci. Compreso Lorenzo Guerini, leader della corrente Base Riformista che nelle ultime settimane ha intensificato il fuoco amico contro Zingaretti.

    “Lo stillicidio non finisce. Mi vergogno che nel Pd, partito di cui sono segretario, da 20 giorni si parli solo di poltrone e primarie, quando in Italia sta esplodendo la terza ondata del Covid, c’è il problema del lavoro, degli investimenti e la necessità di ricostruire una speranza soprattutto per le nuove generazioni”, scrive il segretario dimissionario nel suo post,.

    “Sono stato eletto proprio due anni fa”, ricorda Zingaretti. “Abbiamo salvato il Pd e ora ce l’ho messa tutta per spingere il gruppo dirigente verso una fase nuova. Ho chiesto franchezza, collaborazione e solidarietà per fare subito un congresso politico sull’Italia, le nostre idee, la nostra visione”.

    “Dovremmo discutere di come sostenere il Governo Draghi, una sfida positiva che la buona politica deve cogliere. Non è bastato”, prosegue il leader. “Anzi, mi ha colpito invece il rilancio di attacchi anche di chi in questi due anni ha condiviso tutte le scelte fondamentali che abbiamo compiuto. Non ci si ascolta più e si fanno le caricature delle posizioni. Ma il Pd non può rimanere fermo, impantanato per mesi a causa in una guerriglia quotidiana. Questo, sì, ucciderebbe il Pd”.

    Zingaretti annuncia quindi le proprie dimissioni: “Visto che il bersaglio sono io, per amore dell’Italia e del partito, non mi resta che fare l’ennesimo atto per sbloccare la situazione. Ora tutti dovranno assumersi le proprie responsabilità. Nelle prossime ore scriverò alla Presidente del partito per dimettermi formalmente. L’Assemblea Nazionale farà le scelte più opportune e utili. Io ho fatto la mia parte, spero che ora il Pd torni a parlare dei problemi del Paese e a impegnarsi per risolverli. A tutte e tutti, militanti, iscritti ed elettori un immenso abbraccio e grazie. Ciao a tutte e tutti, a presto. Nicola”.

    Dimissioni Zingaretti: le reazioni nel Pd

    Lorenzo Guerini: “Mi auguro davvero che Zingaretti ci ripensi e ritiri subito le sue dimissioni. Abbiamo tra pochi giorni un’Assemblea durante la quale, come sempre abbiamo fatto, discuteremo del futuro del nostro partito e anche del suo contributo fondamentale all’azione del Governo in un momento delicatissimo per il Paese. In un grande partito come il nostro è normale e legittimo che convivano posizioni diverse. Ciò di cui sono certo è che tutti abbiamo a cuore il Pd e ci sentiamo responsabili verso l’Italia e gli italiani”.

    Andrea Orlando: Nicola Zingaretti, è stato oggetto “di attacchi ingiustificati e ingenerosi e la sua è una scelta che credo implichi e richieda uno scatto e una risposta unitaria: penso che unitariamente occorra chiedere a Zingaretti di ripensare alla sua decisione. Il Pd ha bisogno di un riferimento affidabile e di un punto di riferimento per affrontare le sfide e le battaglie che abbiamo di fronte e credo che occorra rilanciare l’appello di tanti militanti e tanti amministratori e credo che dobbiamo fare tutto perché questo possa avvenire”.

    Dario Franceschini: “Abbiamo sulle spalle non solo il destino del Pd ma una responsabilità più grande nei confronti di un Paese in piena pandemia. Il gesto di Nicola Zingaretti impone a tutti di accantonare ogni conflittualità interna, ricomponendo una unità vera del partito attorno alla sua guida”.

    Goffredo Bettini: “La decisione di Nicola Zingaretti mi addolora. Ne comprendo le ragioni. Spero ci sia lo spazio per un ripensamento. Il Partito Democratico ha bisogno della sua onestà, passione e intelligenza politica”.

    Graziano Delrio: “In un momento così grave e difficile per il Paese il Pd ha bisogno che Nicola, che ha sempre ascoltato tutti, rimanga alla guida del partito. Il dibattito interno è fisiologico e non deve essere esasperato. Ritroviamo insieme la strada”.

    Deborah Serracchiani: “Il primo pensiero va al nostro Paese in lotta contro la pandemia: ora ognuno di noi deve fare il suo dovere, dando il meglio senza pensare ad altro. Il Pd si nutre di dialogo leale e il segretario Nicola Zingaretti ha il compito e l’onore di continuare a guidarlo”.

    Monica Cirinnà: “Da Nicola Zingaretti una grande prova di coraggio, ma ci ripensi subito. Tutti glielo stanno chiedendo: i militanti, i circoli, e tutti noi che lo abbiamo sostenuto”.

    Giuseppe Provenzano: “Nicola Zingaretti ci ripensi, l’assemblea del Pd respinga le dimissioni del segretario. Ci ripensino anche quelli che, in queste ore, hanno logorato il Pd. Siamo in gran tempesta, serve un nocchiero e un equipaggio. Anche per discutere, insieme, di come cambiare a fondo”.

    Dimissioni Zingaretti, la reazione di Giuseppe Conte

    Giuseppe Conte: “Le dimissioni di Nicola Zingaretti non mi lasciano indifferente. Seguo con rispetto e non intendo commentare le dinamiche di vita interna del Partito democratico. Ma rimango dispiaciuto per questa decisione, evidentemente sofferta. Non avevo avuto occasione, prima della formazione del governo precedente, di conoscerlo. Successivamente, ho avuto la possibilità di confrontarmi con lui molto spesso, in particolare dopo lo scoppio della pandemia. Ho così conosciuto e apprezzato un leader solido e leale, che è riuscito a condividere, anche nei passaggi più critici, la visione del bene superiore della collettività”.

    Leggi anche: 1. Renzi manda avanti Bonaccini: parte l’opa di Base riformista al Pd. Obiettivo: annientare Zinga come fatto con Conte / 2. Zingaretti dice addio e sbatte la porta: la congiura dei renziani ora mette a rischio il Pd (di Luca Telese)

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