Voto ai 18enni per il Senato: l’emendamento approvato in Commissione
La Commissione Affari costituzionali del Senato ha approvato l’emendamento alla riforma costituzionale che consentirà ai 18enni di votare per il Senato e ai 25enni di essere eletti senatori.
L’emendamento, presentato dalla maggioranza, abbasserebbe da 25 a 18 anni l’età per votare alle elezioni del Senato, parificandola con quella della Camera. Inoltre consentirebbe inoltre ai 25enni di candidarsi per essere eletti a Palazzo Madama (oggi il limite è 40 anni).
La proposta è stata approvata all’unanimità, con la sola astensione di Forza Italia. Il provvedimento aveva avuto l’ok di Montecitorio il 31 luglio scorso con 487 sì, 5 no e 7 astenuti. Ora il testo arriverà in Aula.
Voto ai 18enni per il Senato: le reazioni
“Si tratta di una riforma epocale”, spiega il senatore Pd Dario Parrini, primo firmatario dell’emendamento. “Si supera la paradossale e ormai anacronistica esistenza di un ramo del Parlamento dotato degli stessi poteri dell’altro ma non eletto a suffragio universale. Il provvedimento andrà al più presto in aula”.
“Poco fa la Commissione ha approvato la riforma costituzionale che, con un emendamento a mia firma, parifica a quello della Camera non solo l’elettorato attivo ma anche quello passivo del Senato”, sottolinea il senatore dem.
“Rispettiamo gli impegni presi, avanti con il cronoprogramma delle riforme!”, scrive su Twitter il ministro per i rapporti con il Parlamento e le Riforme Federico D’Incà.
La riforma rientra nel documento di impegni siglato dalla maggioranza per controbilanciare gli effetti del taglio dei parlamentari.