Voli di Stato di Matteo Salvini, inchiesta archiviata dalla Corte dei Conti: “Scelta illegittima l’uso degli aerei”
L’indagine sui voli di Stato di Matteo Salvini è stata archiviata dalla Corte dei Conti del Lazio. I giudici hanno ritenuto “illegittima la scelta di consentire l’uso dei menzionati velivoli per la finalità di trasporto aereo del Ministro e del personale al seguito” e “considerato che i costi sostenuti per tale finalità non appaiono essere palesemente superiori a quelli che l’Amministrazione dell’interno avrebbe sostenuto per il legittimo utilizzo di voli di linea da parte del Ministro e di tutto il personale trasportato, al suo seguito” non ritengono sia possibile “dimostrare la sussistenza, nella fattispecie, di un danno erariale, né, a fortiori, di procedere a una sua quantificazione”.
L’indagine è partita dopo un’inchiesta condotta da Repubblica, in cui si sosteneva che il leader leghista avrebbe “approfittato” della sua carica politica per usufruire di veicoli di Stato per trasporti legati a manifestazioni politiche. Il quotidiano riferisce che il 10 maggio alle 6.55 il leader della Lega sarebbe salito a bordo di un aereo P-180 diretto a Reggio Calabria per una cerimonia antimafia, successivamente sarebbe ripartito per Lamezia Terme e poi in elicottero per Catanzaro per un comizio elettorale.
Per la Corte dei Conti, effettivamente l’utilizzo di questi mezzi può essere considerato improprio ma dal momento che i trasporti non hanno costituito costi superiori a quelli che l’amministrazione avrebbe dovuto sostenere per dei normali e più appropriati voli di linea, non ci sono gli estremi per l’accusa di “danno erariale” nei confronti dello Stato.
Il decreto è stato notificato ieri 10 settembre al dipartimento di pubblica sicurezza, che aveva autorizzato le spese, e ora la procura ordinaria di Roma a cui sono stati trasmessi gli atti dovrà fare le sue valutazioni.