Dal Consiglio regionale della Lombardia arriva un freno all’accumulo di cariche di Vittorio Sgarbi. Il critico d’arte ricopre una decina di incarichi, tra i quali sottosegretario alla Cultura, sindaco di Sutri, assessore alla Cultura di Viterbo, commissario per le Arti di Codogno, prosindaco di Urbino.
Proprio il ruolo all’interno del governo Meloni è risultato incompatibile con quello che avrebbe dovuto ricoprire al Pirellone: alle ultime elezioni ha raccolto 873 preferenze con la sua lista “Rinascimento” alleata con “Noi Moderati” di Maurizio Lupi, e in un’intervista al Corriere della Sera aveva dichiarato che non si sarebbe dimesso. È stato quindi il Consiglio regionale lombardo, in apertura di seduta questa mattina, a “farlo fuori”. Sgarbi avrà dieci giorni di tempo entro i quali dovrà optare per una delle due cariche, dopodiché l’incarico di consigliere regionale decadrà automaticamente.
Il suo posto verrebbe preso da Nicolas Gallizi, eletto nella circoscrizione di Milano. Il sottosegretario alla Cultura ha partecipato soltanto alla prima riunione dell’assemblea, contestando la scelta di Francesca Caruso a guida dell’assessorato alla Cultura: proprio lui ambiva a quella nomina, ritenuta “politicamente sbagliata”.