La vita di Rocco Casalino sul grande schermo. Non è fantasia: l’ex portavoce di Giuseppe Conte avrà il suo momento di gloria anche al cinema dove, pare, verrà portata la storia tratta dal libro autobiografico “Il Portavoce”. Il gruppo Mondadori e l’esponente del Movimento 5 Stelle hanno firmato un accordo per la cessione dei diritti del libro alla casa di produzione cinematografica Kubla Khan di Umberto Massa.
La notizia riportata dal Corriere della Sera arriva a pochi mesi di distanza dal lancio del libro, la cui copertina aveva fatto pensare a tutti ad un paragone con la nota serie televisiva “House of Cards”, il cui protagonista è stato Kevin Spacey.
Di cosa parla il libro
Casalino racconta gli anni dell’infanzia passata da emigrante a Rankenthal, in Germania, dove lo picchiavano, lo insultavano e la chiamavano “Casalino formaggino” o “mangia-spaghetti”. Oggi medita la rivincita, la rivalsa e spera proprio che quelle persone tornino a casa la sera, accendano la tv e lo vedano insieme ad Angela Merkel.
Casalino racconta di quel padre violento che picchiava e violentava la madre davanti a lui e alla sorella. E loro due che si chiudevano in bagno, l’unica stanza che si poteva chiudere a chiave, per sfuggire alla violenza del genitore. Un rapporto che ha segnato la sua vita e che oggi gli fa raccontare che andò a trovare il padre morente in ospedale. Ma solo per sussurrargli: “Muori. Devi morire”.
Durante gli anni salentini scopre il comunismo: aderisce a Rifondazione, i suoi idoli sono Che Guevara e Michele Santoro. Diventa poi ingegnere elettronico a Bologna ma trova lavoro in un call center. Poi la svolta con il Grande Fratello: partecipa alla prima edizione nel 2000 e riesce a rimanere nella Casa per 93 giorni su 100. Arrivano il successo e i soldi. Ma lui decide di provare a fare il giornalista in alcune tv locali, prima Telelombardia poi TeleNorba. Nel 2008 viene folgorato da Beppe Grillo al suo secondo Vaffa day e da quel momento sposa la fede cinquestelle. Il resto è storia.