I verdi tedeschi scrivono a Grillo: “Non sarai mai come noi”
Con l’annuncio della creazione di un nuovo Ministero della Transizione Ecologica, che il premier incaricato Mario Draghi avrebbe deciso di istituire su suggerimento di Beppe Grillo, si parla del M5S come futuro “partito verde”, e i pentastellati pensano a se stessi come all’equivalente italiano dei Verdi Tedeschi. Ma Oltralpe non sono d’accordo.
L’europarlamentare dei Grünen Alexandra Geese e la deputata di Liberi e Uguali Rossella Muroni hanno indirizzato al fondatore del Movimento 5 Stelle una lettera in cui lo invitano a non paragonarsi al partito ambientalista tedesco: “I 5 Stelle non sono riusciti a passare dalla protesta alla proposta, dai taxi del mare al machismo alla scarsa trasparenza interna dimostrano valori lontani anni luce da quelli dei Grunen”. Ecco la lettera:
Caro Beppe Grillo,
abbiamo letto della sua intenzione di fare dei 5 stelle un partito come i Verdi Tedeschi. Le scriviamo per dirle che non è possibile per alcuni semplici ma basilari motivi. Quella dei Verdi tedeschi è una cultura politica “completa” che tiene insieme diritti umani e rispetto della natura, nuova industria e sviluppo dell’agricoltura biologica. Soprattutto è una cultura ambiziosa e coraggiosa che vuole cambiare il mondo, che non si spaventa di scegliere sulla base delle evidenze scientifiche assumendosi la responsabilità di governare senza inseguire il facile consenso del momento.
I Verdi tedeschi non direbbero mai no al Tap perché distrugge gli ulivi ma dimostrerebbero che fare dell’Italia un hub europeo del gas inchioda il nostro sistema energetico al 900. A Taranto i Verdi tedeschi non avrebbero mai proposto di realizzare un parco giochi al posto dell’Ilva ma avrebbero messo in campo un solido progetto di riconversione economica.
I Verdi tedeschi hanno una solida cultura femminista e tutti i loro organismi decisionali, pubblici e trasparenti, sono paritari tra i generi. Se un esponente dei Verdi tedeschi si fosse permesso di aizzare orde di maschilisti violenti contro un’avversaria politica, come lei ha fatto per esempio con l’allora presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini, sarebbe stato espulso e denunciato per istigazione alla violenza.
Per i Verdi la casa europea è un asse identitario e mai si sono sognati di uscire dall’euro, continuando ad impegnarsi per una Europa riformata e più solidale. Definire le Ong che salvano vite in mare “taxi del mare” o firmare i decreti sicurezza sarebbe inimmaginabile e criminale per un verde tedesco: non si voltano le spalle ai migranti e a chi muore in mare. Soprattutto un verde tedesco non starebbe mai due anni e mezzo al governo senza tagliare i sussidi ai fossili o senza realizzare infrastrutture ed impianti necessari all’economia circolare e alla mobilità sostenibile.
No caro Beppe Grillo non può usare i verdi tedeschi per trasformare il suo movimento cercando di rubare la altrui identità banalizzandola e di fatto non conoscendola. Le auguriamo buona fortuna e speriamo davvero che lei riesca a portare il suo partito fuori dalle secche del populismo ma per favore not in Greens name!
Alexandra Geese, eurodeputata Verdi Tedeschi
Rossella Muroni, deputata italiana