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    Femminicidi, Valditara: “L’aumento degli abusi sessuali è legato anche all’immigrazione illegale” | VIDEO

    Il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. Credit: Mirco Toniolo - Rbmultimedia / AGF
    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 18 Nov. 2024 alle 15:12

    Per il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, l’incremento dei fenomeni di violenza sessuale è legato anche all’immigrazione illegale.

    “Deve essere chiara a ogni nuovo venuto, a tutti coloro che vogliono vivere con noi, la portata della nostra Costituzione, che non ammette discriminazioni fondate sul sesso”, ha detto l’esponente della Lega in un videomessaggio trasmesso oggi nel corso della presentazione della Fondazione Giulia Cecchettin alla Camera dei deputati.

    “Occorre non far finta di non vedere che l’incremento dei fenomeni di violenza sessuale è legato anche a forme di marginalità e di devianza in qualche modo discendenti da una immigrazione illegale”, ha sottolineato Valditara.

    La presentazione della Fondazione Giulia Cecchettin, a cui ha partecipato anche il ministro dell’Istruzione e del Merito con un videomessaggio, è avvenuta questa mattina nella Sala della Regina di Montecitorio, in collegamento con il Parlamento Europeo e diverse scuole. La Fondazione è un’iniziativa, nata dalla volontà di Gino, Elena e Davide per onorare la memoria di Giulia, figlia e sorella, e trasformare il dolore in un’opportunità per la società

    Oltre a Valditara, sono intervenuti anche il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè, la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità, Eugenia Roccella, la vicepresidente del Senato, Anna Rossomando, la presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere, Martina Semenzato, il presidente della Fondazione, Gino Cecchettin, la vicepresidente, Anna Maria Tarantola, la rettrice dell’Università degli studi di Padova, Daniela Mapelli, il prefetto Maria Luisa Pellizzari, la consigliera della Fondazione, Federica Pellegrini, la docente di pedagogia di genere all’Università degli studi di Firenze, Irene Biemmi, il presidente dell’associazione Maschile plurale, Stefano Ciccone e la prorettrice alle politiche di equità e diversità dell’Università degli studi di Trento, Barbara Poggio.

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