Secondo Giuliano Amato il Dc9 dell’Itavia precipitato vicino a Ustica il 27 giugno 1980 è stato abbattuto da un missile francese. In un’intervista a Repubblica, l’ex premier precisa: “Era scattato un piano per colpire l’aereo sul quale volava Gheddafi, ma il leader libico sfuggì alla trappola perché avvertito da Craxi. Adesso l’Eliseo può lavare l’onta che pesa su Parigi”. Giorgia Meloni chiede all’ex presidente della Corte costituzionale di chiarire: “Parole importanti quelle di Amato. Gli chiederò di mettere a disposizione eventuali elementi in suo possesso”.
“Quelle di Amato su Ustica sono parole importanti che meritano attenzione – dice Giorgia Meloni -. Il presidente Amato precisa però che queste parole sono frutto di personali deduzioni. Chiedo al presidente Amato di sapere se, oltre alle deduzioni, sia in possesso di elementi che permettano di tornare sulle conclusioni della magistratura e del Parlamento, e di metterli eventualmente a disposizione, perché il governo possa compiere tutti i passi eventuali e conseguenti”. E aggiunge: “Nessuno atto riguardante la tragedia del Dc9 è coperto da segreto di stato e nel corso dei decenni è stato svolto dall’autorità giudiziaria e dalle Commissioni parlamentari di inchiesta un lungo lavoro”.
La prima reazione da Parigi arriva dal Quai d’Orsay: “Su questa tragedia la Francia ha fornito ogni elemento in suo possesso ogni volta che le è stato chiesto”, fa sapere oggi il ministero degli Esteri francese, il quale ha ribadito che ogni informazione è stata fornita “soprattutto nel quadro delle inchieste condotte dalla giustizia italiana. Restiamo ovviamente a disposizione per lavorare con l’Italia se ce lo chiederà”.