Patti sul Quirinale, accordi sulle nomine Rai, spartizioni di poltrone: per circa due settimane il compleanno di Goffredo Bettini è stato dipinto dai giornali come una sorta di riunione carbonara in cui alcuni dei protagonisti della politica italiana si sarebbero seduti a tavolino per decidere le sorti del Paese.
“Visto come sono andate le nomine Rai, evidentemente qualcosa deve essere andato storto” ironizza Federico Lobuono, candidato nella lista civica Gualtieri sindaco alle recenti elezioni comunali, tra i partecipanti alla festa di Bettini.
Ma andiamo con ordine e ricostruiamo prima cosa è accaduto. Il 5 novembre scorso Goffredo Bettini, per anni king maker del centrosinistra romano e non solo, ha festeggiato il suo 69esimo compleanno nell’abitazione del suo storico autista Libero Bozzi, nei pressi di Roma.
Una festa tra amici peraltro documentata dallo stesso Bettini sul suo profilo Facebook. Al compleanno hanno partecipato un’ottantina di persona, tra cui anche diverse personalità politiche di spicco, cosa del tutto naturale visto il ruolo ricoperto da Bettini.
Alla festa, infatti, erano presenti tra gli altri i ministri Franceschini e Orlando, l’ex premier Giuseppe Conte, il governatore del Lazio Nicola Zingaretti, l’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio di tutti i governi Berlusconi Gianni Letta e il neo amministratore delegato della Rai, Carlo Fuortes.
Un’occasione ghiotta per i quotidiani, che hanno iniziato subito a proporre retroscena su retroscena fantasticando su accordi sottobanco, trame oscure, patti segreti.
C’è anche chi ha parlato di un fantomatico “patto della lasagna”, ovvero un accordo tra Pd e 5 Stelle sulle elezioni presidenziali di gennaio e le nomine Rai. Nomine Rai dalle quali i pentastellati sono stati di fatto esclusi e che hanno fatto infuriare il leader del Movimento, Giuseppe Conte, il quale ha detto che “Il M5S non andrà più sui canali del servizio pubblico”.
Basterebbe già questo per far capire quanti fiumi di inchiostro sono stati versati per raccontare qualcosa che in realtà non c’è mai stato.
E non è bastata la reazione dello stesso Bettini, che, pochi giorni dopo la festa, ha definito “meschine” le ricostruzioni fornite dai giornali. No, ancora oggi, a due settimane di distanza si continua a parlare di un semplice pranzo tra amici come di una oscura riunione modello Spectre, l’organizzazione criminale immaginaria protagonista dei film di James Bond.
“Alla festa erano presenti un’ottantina di persone, che hanno in comune il fatto di essere legate a Goffredo Bettini da decenni” racconta Federico Lobuono, che a TPI rivela come si sono svolti davvero i fatti.
“Goffredo, poi, non è un amante delle feste e delle ricorrenze. Festeggia solamente il suo compleanno e lo fa con una serie di persone con le quali ha condiviso, condivide e condividerà un percorso”.
“È ovvio che ci fossero anche degli ospiti importanti visto il ruolo ricoperto da Goffredo. La settimana scorsa ero a un compleanno di un cantante e gli ospiti erano tutti artisti. È normale che alla festa di un uomo che ha fatto il dirigente di partito per tutta una vita vi siano anche dirigenti di partito, non c’è nulla di strano in questo”.
“Io ho girato un po’ tra i tavoli ed erano davvero pochissime le persone che parlavano di politica. È stato un contesto del tutto informale in cui tutti parlavano con tutti in un clima di amicizia e affetto”.
“Il tema della giornata non era quello di fare accordi, anche perché visto come è finita tra Fuortes e Conte evidentemente qualcosa è andato molto male – scherza Lobuono – ma era quello di stare assieme a una persona alla quale si vuole bene per festeggiare il suo compleanno”.
Nessun dirigente di partito, quindi, appostato in un angoletto a bisbigliare nomi da poter spendere per il Colle. Anche perché, come spiega Lobuono, “non c’erano ospiti di serie a e serie b. Erano tutti insieme in un ampio giardino al quale si accedeva dopo il controllo del Green Pass”.
“Anche volendo – continua Lobuono – sarebbe stato molto difficile poter parlare di cose così importanti senza correre il rischio di passare inosservati”.
“L’unica parentesi politica è contenuta nel discorso che ha fatto Goffredo Bettini e che fortunatamente è stato filmato e pubblicato, altrimenti non oso immaginare cosa avrebbero potuto costruirci sopra”.
“Addirittura è stato scritto che Bettini avrebbe chiesto al prossimo presidente della Repubblica di farlo corazziere, ma è una cosa che non ha mai detto. Ha fatto una battuta ironica dicendo che avrebbe chiesto al Capo dello Stato di fare il suo autista corazziere, ironizzando in realtà sulla bassa statura del suo autista. Questo per farvi capire come sono state raccontate le cose”.