“Congratulazioni a Viktor Orbán per la straordinaria vittoria. Per anni lo hanno attaccato per le sue politiche a difesa dei confini e della famiglia, ma nessuno lo ha ringraziato nelle ultime settimane per aver accolto centinaia di migliaia di profughi ucraini”: Giorgia Meloni ha commentato così l’esito delle elezioni politiche in Ungheria, che il leader del partito nazionalista Fidesz e premier del Paese da tre mandati ha vinto con il 53 per cento dei voti contro il 35 per cento dell’opposizione guidata da Peter Marki-Zay.
“Per batterlo non è bastata nemmeno un’accozzaglia elettorale che ha tenuto insieme tutta la sinistra e l’estrema destra (per l’occasione stranamente considerata presentabile)”, ha continuato Meloni. L’Ungheria è membro della Nato e dell’Ue e sta rispettando gli altri impegni assunti. È interesse dell’Europa riappassionare gli ungheresi alla causa comune e chiudere spazi alle ingerenze di Russia e Cina, ma per farlo Bruxelles deve innanzitutto rispettare la loro volontà. Che oggi, ancora una volta, ha parlato chiaro”, ha aggiunto la presidente di Fratelli d’Italia.
Con le elezioni di ieri Viktor Orbán ha conquistato il suo quarto mandato consecutivo e il suo partito ha ottenuto la maggioranza dei due terzi del Parlamento, per la terza volta in 12 anni. Il premier ungherese è riuscito a imporsi su una coalizione di sei partiti che per la prima volta avevano unito le forze per sconfiggerlo, nel tentativo di mettere fine alla spirale autoritaria in cui il primo ministro ha trascinato il Paese e all’isolamento sempre più marcato in Europa. Orbán si è rifiutato di mandare armi in Ucraina e si è opposto a un embargo energetico contro la Russia, mostrando vicinanza al presidente russo Vladimir Putin.