Marco Travaglio elogia Matteo Renzi. Può sembrare strano, ma è proprio quello che è accaduto sulle pagine del Fatto Quotidiano.
Nel suo editoriale di oggi, Travaglio riconosce infatti l’astuzia politica dell’ex premier, artefice dell’operazione che ha portato alla trattativa (ora, sembra, in via di risoluzione positiva) tra il PD e il Movimento Cinque Stelle.
“Renzi, di cui siamo tutti fuorché dei fan, è stato il più lesto a drizzare le antenne e a tradurre il nuovo senso comune in una proposta che, grazie al ricatto sui gruppi parlamentari di sua stretta fiducia (anzi, nomina), ha spostato il Pd dall’opzione elezioni all’opzione governo giallo-rosa”.
Questo il giudizio del direttore del Fatto, che nel suo editoriale mostra apprezzamento anche per l’atteggiamento di Beppe Grillo: “Grillo, che da dodici anni tentava di aprire un dialogo anche sgangherato con il centrosinistra e ne veniva regolarmente respinto, ha riscoperto la voglia di fare politica, accompagnando per mano la sua Armata Brancaleone, sbalestrata da mesi di buone leggi e cattive performance elettorali”.
Infine, un giudizio anche sul leader della Lega Matteo Salvini, che ha aperto la crisi convinto di andare subito a elezioni, ma che è stato beffato proprio da Renzi e dai suoi quando meno se lo aspettava: “A un certo punto, ubriaco di voti inutili (quelli delle Europee), di sondaggi, di like e di yesman, ha iniziato ad ascoltare soltanto se stesso, e si è dannato. Ha aperto una crisi in pieno agosto che nessuno ha capito, nemmeno tra i suoi, anche perché lui non l’ha mai spiegata. Ed è finito come la rana della fiaba antica, quella che si gonfia, si gonfia, si gonfia fino a scoppiare da sola”.