Un accordo definito storico, che sancisce e rende strutturale la comune alleanza e visione tra Italia e Francia, che sono da oggi “ancora più vicine”. Il Trattato del Quirinale, come è stato ribattezzato per l’importante lavoro di tessitura svolto dal Capo dello Stato, è stato firmato oggi, 26 novembre 2021, a Roma tra il nostro premier Mario Draghi ed il presidente francese Emmanuel Macron.
Un Trattato per una “cooperazione bilaterale rafforzata”, siglato sotto lo sguardo attento e fiero del presidente Mattarella, nella cornice solenne del Colle. Entrambi i leader hanno infatti ringraziato il presidente della Repubblica per averlo seguito e “promosso”. I due Paesi, oltre a consolidare le relazioni bilaterali, intendono costruire un’Europa più forte e sovrana, in grado di affrontare le sfide globali, come la pandemia che non accenna a mollare la presa, anche con regole di bilancio più adatte alle attuali circostanze. “Da oggi siamo ancora più vicini”, sottolinea Draghi.
L’intesa riguarderà l’industria, la diplomazia, la sicurezza, i migranti fino a un servizio civile comune e, cosa più importante, il rafforzamento delle relazioni politiche, al punto che ci sarà anche uno “scambio” di ministri nei rispettivi vertici di governo. Roma e Parigi definiscono dunque i propri obiettivi comuni per il futuro dei due Paesi ma anche per il futuro dall’Unione, compresa quella revisione – “prima necessaria e ora inevitabile”, sostiene Draghi – del patto di stabilità, sospeso durante la prima ondata del Covid per dare ai Paesi colpiti dal virus – Italia per prima – la possibilità di reggere l’impatto economico delle restrizioni. “Le regole di bilancio in vigore fino alla pandemia già allora non erano sufficienti, erano regole pro-cicliche che per certi aspetti aggravavano il problema invece di aiutare a risolverli”, ha spiegato il premier, nel momento in cui a Bruxelles si discute su se e come reinserire il rigore nei conti. E’ ora di “correggere il passato” e “disegnare il futuro” con nuove regole, ha insistito Draghi. “In questo modo Italia e Francia vogliono procedere”.
“Almeno una volta ogni trimestre un ministro italiano parteciperà a un consiglio dei ministri del governo francese e viceversa”, annuncia Draghi sottolineando che “la nostra sovranità, intesa come capacità di indirizzare il futuro come vogliamo noi, può rafforzarsi solo attraverso una gestione condivisa delle sfide comuni. Vogliamo favorire e accelerare il processo di integrazione europea”. Poi, continua Draghi: “Negli ultimi mesi i rapporti tra Italia e Francia si sono ulteriormente avvicinati. Cooperiamo sui temi che stanno più a cuore ai nostri Paesi, istituiamo un servizio civile italo-francese, un comitato di cooperazione transfrontaliero, riconosciamo la necessità di una politica di gestione dei flussi migratori condivisa dall’Unione Europea basata su principi di solidarietà e responsabilità”.
“Questo Trattato sancisce l’amicizia profonda che ci unisce”, ha detto Macron in conferenza stampa con il premier Mario Draghi a Villa Madama ringraziando coloro che lo hanno reso possibile, come Sergio Mattarella che ha vegliato sui lavori che hanno portato a termine. Con il Trattato del Quirinale “creeremo una visione geopolitica comune: condividiamo la visione europea e internazionale”, contribuiremo a costruire una “difesa europea comune più forte che contribuisca alla Nato, avremo una cooperazione rafforzata nella lotta contro le migrazioni illegali e i trafficanti, per proteggere le frontiere esterne dell’Europa”, afferma Macron. La firma del trattato del Quirinale è stata accompagnata dal volo delle Frecce Tricolori nel cielo di Roma.
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