“Le parole di Musumeci e Bignami sull’alluvione in Emilia-Romagna sono fuori luogo, non hanno il senso delle istituzioni”: lo ha dichiarato il senatore del Partito Democratico Francesco Boccia al TPI Fest 2024.
L’ex ministro, intervistato sul palco della “Tettoia Nervi”, in piazza Lucio Dalla a Bologna, dal direttore di TPI Giulio Gambino e Giuliano Guida Bardi, ha dichiarato: “Mi auguro che il governo abbia preso atto che il cambiamento climatico lo stiamo vivendo ora. Ho la sensazione che nella destra italiana ci siano dei negazionisti del cambiamento climatico”.
Poi l’attacco a Musumeci e Bignami: “Ho trovato fuori luogo la caduta di stile del ministro Musumeci e del viceministro Bignami. Mentre i vigili del fuoco lavoravano, loro hanno trovato il tempo di polemizzare. Io l’ho trovata una gravissima caduta di stile. Il viceministro, che è del territorio, non è consapevole delle responsabilità che ha, non ha il senso delle istituzioni. La velocità e la gravità dei cambiamenti climatici non consente in alcuni momenti nemmeno il tempo di fare dei cambiamenti strutturali. La struttura commissariale? Non è stata all’altezza”.
Boccia, poi, parla del via libera all’Ucraina a usare armi europee in Russia, voto sul quale il PD si è spaccato: “È la condizione in cui è l’Europa oggi. I gruppi dentro i partiti si sono divisi. Dentro la famiglia socialista c’è una discussione aperta che noi vogliamo portare al massimo livello. Le divisioni in Europa e le discussioni sui grandi temi di politica estera sono solo all’inizio, tanto vale aprirlo il dibattito”.
“Le armi all’Ucraina? Sono contrario – afferma l’ex ministro – Noi siamo una comunità, ci avete rimproverato tante volte di avere il limite di dibattere un po’ troppo spesso”.
Sull’attenzione mediatica rivolta a Matteo Renzi e al suo possibile ingresso nel campo largo, Boccia risponde: “Avete dedicato più spazio voi che noi. Io non me ne sono occupato. L’abbraccio tra Renzi e Schlein? Non confondiamo, era avvenuto in un’occasione particolare. È un’ottima centrocampista, il problema è che non è molto altruista” scherza Boccia.
“Noi non abbiamo nessuna intenzione di occuparci dei destini personali di altri rappresentanti di altri partiti, indipendentemente se sono di sinistra o di destra. Elly Schlein sta facendo un duro lavoro basato su alcuni temi chiari. Lavoro, e quindi salario minimo, insistiamo sulla politica industriale, sui diritti, la scuola. Questi temi sono i temi che Elly Schlein ha messo sul tavolo. Chiediamoci insieme se ognuno di loro è disposto a sostenere questi temi, perché così verrà naturale la composizione della coalizione”.
L’ex ministro Boccia continua: “Se siamo uniti e abbiamo una piattaforma come quella indicata da Schlein noi le elezioni le vinciamo, altrimenti perdiamo”.
“Il governo meno dura e meglio è per gli italiani – afferma ancora Boccia – In questi mesi hanno utilizzato più i muscoli dei numeri che la politica. Quella che avviciniamo a discutere in Parlamento è la terza legge di bilancio di Meloni, le altre due sono stati impalpabili. Io penso che loro stiano seriamente scherzando sul fuoco con l’attuale legge di bilancio. Continuano a dire in Parlamento cose diverse dalla realtà”.
Sulle difficoltà che dovrà affrontare il Pd: “La nostra è una maratona, è un lungo viaggio dentro il Paese reale. Per fare la cerniera fino in fondo tra le periferie della società e l’elite ci vuole ancora tempo. Il primo anno e mezzo a guida Schlein ha cambiato con forza il profilo politico-culturale del Partito Democratico collocandolo dentro a una sinistra moderna. Ora ci sono delle sfide davanti. Bisogna continuare a vivere nelle piazze, per strada come fa Elly molto bene e iniziare a trasformare le difficoltà in proposte realizzabili”.
“Il governo arriva fino a fine legislatura? Faremo di tutto per farlo cadere, ma i patti di potere sono difficili da far saltare. Anche di fronte alle grandi contraddizioni – dall’autonomia differenziata al fine vita – sarà difficile mandarli a casa, ma noi faremo di tutto. Vi dò una garanzia: se questo governo cade, si vota. Io torno ministro? No, continuerò ad arare la terra”.
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