Domenica 14 gennaio, durante l’edizione delle 13.30 del Tg1, è andato in onda un servizio su una iniziativa commemorativa di Gioventù Nazionale, l’organizzazione giovanile di Fratelli d’Italia: un corteo al cimitero del Verano di Roma per ricordare i caduti della patria.
“Una cerimonia per rendere omaggio a chi ha dato la vita per l’Italia”. Così viene presentato il servizio realizzato dalla giornalista Giancarla Rondinelli, in cui si si precisa che l’obiettivo degli organizzatori è quello di celebrare “non militanti politici” ma “tutti gli eroi italiani”.
Vengono citati “i visionari del Risorgimento, i ragazzi degli anni di Piombo, le vittime del terrore, i patrioti delle grandi guerre”. Nessuna menzione, tuttavia, per i caduti della Resistenza.
Mi sembra che Acca Larentia stia diventando un format di stato. pic.twitter.com/aJWz12YTb4
— christian raimo (@christianraimo) January 14, 2024
Il servizio, che dura circa un minuto, mostra e cita unicamente l’omaggio portato a Goffredo Mameli, eroe del Risorgimento nonché autore del testo dell’inno nazionale. Nel corso della cerimonia, peraltro, i giovani di Fratelli d’Italia hanno reso omaggio anche a Stefano Recchioni, militante neofascista ucciso negli scontri con le forze dell’ordine seguiti alla strage di Acca Larentia, la cui recente commemorazione – condita da saluti romani – ha generato forti polemiche nei giorni scorsi.
La messa in onda del servizio è diventata anche un caso politico. Partito Democratico invoca un’audizione davanti alla Commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai del del direttore del Tg1 Gian Marco Chiocci, in carica dallo scorso maggio e considerato vicino a Fratelli d’Italia.
La Rai “ha toccato il fondo con il servizio del Tg1 su una manifestazione organizzata dal movimento Gioventù Nazionale, definita non politica ed elevata a evento patriottico culturale”, attacca il capogruppo del Pd nella commissione, Stefano Graziano, che invita Chiocci a spiegare in commissione di Vigilanza “se ha cambiato ruolo e se è diventato il portavoce dei movimenti giovanili di destra”.
Anche Sandro Ruotolo, responsabile Informazione nella segreteria nazionale del Pd, è intervenuto: “Conoscevamo il direttore del Tg1 come cronista, anche spericolato con le fonti – dice – ma mai ci saremmo immaginati che diventasse altro, una volta chiamato a dirigere il telegiornale più autorevole della Rai. Definire non politica una iniziativa del giovani di Fratelli d’Italia è far torto alla professione di giornalista. Una cosa è la propaganda altro è il giornalismo. E il Tg1 è diventato il megafono per eccellenza di TeleMeloni”.