Nella seconda giornata di crisi di governo, di fatto aperta dalle dimissioni delle ministre di Italia Viva Teresa Bellanova e Elena Bonetti e del sottosegretario Ivan Scalfarotto, decise assieme al leader Matteo Renzi, il premier Giuseppe Conte si trova a fare i conti con la “misteriosa” storia Facebook postata (e poi rimossa) sul suo profilo ufficiale. Per pochi minuti sul social del presidente del Consiglio è apparso infatti un post con una foto sua e di Renzi sulla quale campeggia la scritta: “Se vuoi mandare Renzi a casa e supporti Conte iscriviti nel gruppo”. Scorrendo in alto l’immagine (swipe-up) si apriva la pagina del gruppo pubblico “Conte premier – Renzi a casa!”, 3.420 membri all’attivo. Il gruppo risulta essere amministrato da “Infopolitica“, pagina di agenzia media/stampa, e rimanda a un sito internet – informazionevera.it – che risulta inesistente.
Palazzo Chigi precisa: “Noi estranei. La pagina di Conte è stata hackerata”
Interpellato dall’Adnkronos, lo staff media di Palazzo Chigi nega di aver postato la storia che rimanda al gruppo. Non è escluso che il profilo Facebook del premier Conte sia stato hackerato. Spiega il responsabile media, Dario Adamo: “Alcuni minuti fa sulla pagina Facebook ufficiale del presidente del Consiglio Giuseppe Conte è apparsa una storia che non è mai stata autorizzata né da Conte né dal sottoscritto e che pertanto è stata immediatamente rimossa. Si tratta infatti di contenuti da cui il presidente del Consiglio ed il suo staff comunicazione si dissociano totalmente, poiché in contrasto con il modo di pensare e di intendere la politica da parte del presidente Conte, che ha sempre avuto come punto di riferimento il ‘rispetto della persona’, anche di coloro che, nell’ambito del confronto politico, possono ritrovarsi su posizioni diametralmente opposte. Stiamo facendo tutte le verifiche interne per accertare come sia potuta avvenire la pubblicazione di un simile contenuto. Non si esclude, al momento, l’ipotesi di un tentativo di hackeraggio da parte di qualcuno che in un momento così delicato come questo potrebbe aver agito intenzionalmente per danneggiare l’immagine del presidente”.