Il ministro Fioramonti: “Aumento di 100 euro al mese per gli insegnanti”
Un aumento di cento euro per lo stipendio degli insegnanti. Questa una delle misure che ha in mente per la scuola il ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti. “Vorrei nella prossima legge di bilancio provare a mettere ordine alle emergenze. È necessario dare un riconoscimento agli insegnanti. Penso ad un aumento mensile a tre cifre, cento euro”, spiega.
Il ministro ha chiesto tre miliardi da destinare all’istruzione nella prossima legge di bilancio. Con questo intervento, spiega, “useremmo più della metà dei due miliardi. Il resto sarà per investimenti”. E annuncia: “Da subito istituirò un ufficio al Miur per accompagnare le scuole e gli enti locali nel percorso per la ristrutturazione degli edifici scolastici”.
Fioramonti, dice in un’intervista al quotidiano Corriere della Sera, sogna un Paese “in cui si ambisca a fare l’insegnante perché la società ne riconosce l’importanza e la centralità”. Per farlo, vorrebbe cambiare i meccanismi dei concorsi che “sono troppo farraginosi e complessi”, e poi “serve per gli insegnanti un sistema di formazione continua”.
Da ministro dell’Istruzione, “voglio incoraggiare gli insegnanti che vogliono fare di più”.
“La dedizione di un insegnante non si misura con le ore di lavoro”, risponde. E poi spiega che la scuola “non è un ufficio postale e funziona grazie al lavoro anche volontario che fanno molti insegnanti per passione e perché sanno che la loro è una missione sociale. Non credo che un aumento di stipendio come premio funzioni”.
E per i presidi: “No ad atteggiamenti punitivi. Il governo precedente voleva che timbrassero il cartellino, noi aboliremo questa norma”.
Concorsi della scuola “entro la fine del 2019”
Dopo aver chiesto un aumento per lo stipendio degli insegnanti, il neo ministro assicura che farà partire i bandi di concorso promessi da Bussetti, “spero entro fine 2019” e spera che anche prima di settembre 2021 arrivino i nuovi professori.
Infine, Fioramonti annuncia che questo martedì, 17 settembre, incontrerà i sindacati: “Bisogna mettere mano al decreto ‘salva-precari’. I 55 mila posti dei concorsi saranno divisi a metà tra precari e neo laureati”.