Il governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini risponde a un elettore deluso, poi cancella il commento
Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia-Romagna, perde la calma su Facebook e risponde a un elettore deluso, poi, però, cancella il commento.
La vicenda risale alla giornata di lunedì 27 gennaio ed è stata resa nota da Stefano Lugli, candidato governatore con la lista civica L’Altra Emilia-Romagna.
Bonaccini (qui il suo profilo) ha messo in evidenza sulla sua pagina Facebook il commento di un utente che lo criticava scrivendo: “Né con Salvini né con Bonaccini”
“Bonaccini e la sua Giunta sono il peggio di quello che il Pd potesse generare in Emilia-Romagna, partorito da Renzi e alleato a Casini” si legge ancora nel post.
“Una mutazione genetica inaccettabile del pur mistificato modello Bersani / Errani che quantomeno aveva radici di sinistra”.
L’utente, poi, specifica di aver votato il Pd, pur turandosi il naso: “Abbiamo votato per l’ennesima volta per il meno peggio, che di volta in volta è sempre peggio”.
Parole che evidentemente non sono piaciute a Bonaccini, il quale ha commentato: “Questi sono quelli che meriterebbero la Lega e Salvini al governo ovunque. Abbiamo vinto anche per loro, radical chic inconsapevoli. Buonanotte”.
Successivamente, Stefano Bonaccini ha cancellato il commento, forse dopo essersi reso conto di aver esagerato con una persona che in fondo non aveva fatto altro che esprimere qualche critica nei confronti del Pd.
“Un atteggiamento infantile e arrogante che tante volte abbiamo criticato quando arrivava dalle pagina di Salvini” ha commentato Stefano Lugli sul suo profilo Facebook.
“Prima fa un post ignobile mettendo alla gogna mediatica un utente che lo critica, poi sostituisce la foto cancellando il nome del malcapitato (che ammette anche di averlo votato turandosi il naso), poi sommerso dalle critiche elimina il post”.
“Un atteggiamento inqualificabile per un presidente di regione. Un atteggiamento che denota una spocchia sconcertante nell’affrontare il tema degli spazi sociali, con quell’uso insopportabile dell’appellativo ‘radical chic’ tipico di quella cultura di destra che non riconosce il ruolo che ricoprono gli spazi sociali, specie nelle grandi città”.
“Bonaccini si renda conto in fretta che ha vinto non perché è un fenomeno della sinistra, ma solo perché ha ottenuto un voto contro Salvini ricattando gli elettori. E imitarlo nello stile comunicativo è un calcio nei denti a tutti coloro che l’hanno votato sotto ricatto” conclude Lugli nel suo post.
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