Spese militari, Letta: “Lavoriamo per evitare crisi di governo”. Conte: “Non faremo passi indietro”
“L’Italia lascerebbe sbigottito il mondo intero se si aprisse ora una crisi di governo”. Lo ha dichiarato oggi Enrico Letta, dopo le fratture emerse all’interno della maggioranza sull’aumento delle spese militari. “Sarebbe crisi dannosa per noi, per tutti noi. E sarebbe tremendamente negativa per il processo di pace e per chi soffre per via della guerra. Noi lavoriamo con impegno per evitarla”, ha aggiunto il segretario del Partito democratico in un tweet.
“Non intendiamo fare passi indietro”, aveva detto in precedenza il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, che su Facebook ha condiviso un post dal profilo ufficiale del M5S che difende la decisione di aumentare le spese militare durante i due governi Conte “per l’adeguamento – soprattutto tecnologico – della nostra Difesa”. “Questa è la posizione del M5S, questa è la posizione che guarda all’interesse del Paese e ai bisogni dei cittadini”, ha detto Conte, che nel corso di un convegno a Palazzo Giustiniani ha promesso che il suo partito “continuerà a lavorare non per crisi di governo ma nell’interesse dei cittadini per offrire soluzioni di buonsenso”. “Ci è stato detto che gli scostamenti di bilancio non si possono fare, non si faccia uno scostamento di bilancio per gli armamenti”, ha detto Conte. “Continuo a richiamare l’attenzione: ci sono filiere produttive che non hanno più materia prima, che fra un po’ si fermeranno… Possiamo parlare anche di questo? Poi parleremo di tutte le tipologie di armi, missili terra-aria… Il M5S ha posto un problema: il mainstream dice che quando il Movimento pone un problema, vuole la crisi di governo. Questo è l’angolo in cui vogliono schiacciarci”, ha detto il presidente del Movimento 5 Stelle.