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    Di Battista guida la scissione filo-Lega del M5S. Ecco chi lo segue (e chi lo insulta)

    Il fronte Di Battista, Bugani, Paragone non è affatto convinto del nuovo asse col Partito Democratico. Di Battista fa arrabbiare l’area M5S vicina a Roberto Fico e offre così una sponda alla Lega

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 28 Ago. 2019 alle 10:28 Aggiornato il 28 Ago. 2019 alle 10:43

    Spaccatura M5S: Di Battista guida la scissione filo-Lega. Ecco chi lo segue

    Il fronte Di Battista, Bugani, Paragone non è affatto convinto del nuovo asse col Partito Democratico, e anche in questi ultimi giorni di consultazioni si è sentita chiara eco di questo dissenso. Un dissenso che diventa spaccatura nel M5S a firma Alessandro Di Battista. Quest’ultimo fa arrabbiare l’area M5S vicina a Roberto Fico e offre così una sponda alla Lega.

    Lo dimostra lo scambio durissimo tra lo stesso Di Battista e Luigi Gallo.

    Inizia Di Battista che posta un messaggio su Facebook nel quale prende posizione sulle contrattazioni corso con il Partito Democratico:

    “Io, da cittadino e da persona che negli anni ha dato anima e corpo al Movimento pretendo:

    1. La revoca delle concessioni autostradali ai Benetton, un gruppo che ha socializzato i costi e privatizzato i profitti e che dopo la tragedia del Ponte Morandi non deve più toccare palla.

    2. Che si porti a compimento la riforma dello sport per togliere potere clientelare dalle mani di Malagò (avvistato due giorni fa “stranamente” all’Olimpico accanto a Veltroni).

    3. Che si realizzi finalmente una legge durissima sui conflitti di interessi e contro l’accentramento di potere, immenso male del nostro Paese. Non era solo un problema riguardante Berlusconi evidentemente.

    È il “deep State” (lo Stato occulto) il nemico principale degli interessi dei cittadini. A me interessa contrastarlo. Sono le mie idee e le idee devono restare protagoniste. Io non ho sentito nessuno del PD pronunciarsi su questo in questi giorni”.

    Ma chi gli risponde non è un esponente dell’opposizione o del Pd, ma dello stesso Movimento Cinque Stelle vicino a Fico. Parliamo di Luigi Gallo che in modo esplicito si contrappone a Di Battista.

    Il deputato grillino esce allo scoperto e dice senza diplomazia quello che pensa:

     “Chi esplicitamente sta perseguendo la strada del voto o del ritorno con la Lega contro la volontà del gruppo parlamentare e di Beppe Grillo non può dettare condizioni a nessuno. Un’altra occasione persa per stare in silenzio #Conte2”.

    Il deputato M5s e presidente della Commissione Cultura nel tweet critica il post pubblicato da Alessandro Di Battista: delle divisioni così aperte e in una fase cruciale come questa non si erano mai viste. È il segnale che nel M5S sta succedendo qualcosa di pesante.

    Nel dissidio tra Di Battista e i parlamentari vicini a Roberto Fico si inserisce la Lega: il capogruppo al Senato, Massimiliano Romeo, replica a Di Battista: “Taglio dei parlamentari, revoca delle concessioni autostradali a chi è inadempiente, riforma dello sport (già approvata) e contrasto a lobby e poteri occulti, da Bibbiano ai banchieri corrotti. La Lega c’era, c’è e ci sarà”.

    Ieri intanto a Di Maio è arrivato l’attacco mascherato via Twitter della capogruppo dei 5 stelle in regione Lazio Roberta Lombardi: “Sono sicura che il nostro capo politico non antepone se stesso al Paese. Partiamo invece dal Conte 2 e dalle cose da fare per l’Italia”.

    Molti simpatizzanti ed elettori del M5S un governo con il PD non lo vogliono proprio. E questo potrebbe essere un rischio per il voto sul “sistema operativo” per sancire l’accordo con il Partito Democratico.

    Sono in molti a sperare che alla fine l’accordo salti e annunciano l’addio al M5S qualora nasca un esecutivo “con questi plus europeisti in salsa terzomondista”.

    Il consigliere regionale Davide Barillari, che non aveva mai aperto bocca quando il M5S era alleato con la Lega, ieri ha minacciato le dimissioni e l’uscita dal M5S insieme ad altri eletti in caso di accordo.

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