“Sono fiero di essere camorrista”: bufera sul candidato di Azione
Un altro candidato mette in difficoltà il Terzo Polo di Carlo Calenda e Matteo Renzi. Dopo le polemiche per i candidati negazionisti del Covid e filo putiniani, questa volta a far discutere è un candidato che ha rivendicato l’appartenenza a un’amministrazione sciolta per mafia.
“Sono fiero di essere camorrista”, aveva detto nel 2020 Pasquale Del Prete, candidato dei centristi in Campania, durante un comizio riesumato da Il Giornale. Nel suo discorso, l’attuale vicesegretario provinciale di Azione a Napoli stava difendendo l’operato di Enzo del Prete, ex sindaco di Frattamaggiore, e dell’amministrazione di cui faceva parte a sua volta, sciolta nel 2001 dalla prefettura per infiltrazioni della camorra.
“Insieme a Enzo Del Prete ci hanno accusato di essere camorristi. Sono fiero di essere camorrista insieme ad Enzo Del Prete”, ha detto il candidato di Azione, dopo aver ricordato che “la mia prima esperienza come assessore parte con lui”.
Carlo Calenda si è schierato senza mezzi termini a difesa del suo candidato, definendo la notizia una “ignobile fake news“. Secondo il leader di Azione, Del Prete è una persona “totalmente incensurata, non hai mai avuto un problema giudiziario. Ha protestato contro lo scioglimento di un comune mai approdato a nulla. Questo non è giornalismo è sciacallaggio”.
Punto ribadito anche da Azione che in una nota ufficiale ha evidenziato come sia “del tutto evidente che Del Prete non si stesse “certo vantando di essere un malavitoso”. “Si trattava, al contrario, di una risposta provocatoria alle accuse dei suoi avversari politici i quali, anziche’ soffermarsi sui programmi, contestavano, dopo circa 20 anni, l’episodio dello scioglimento dell’amministrazione comunale avvenuta nel 2001”.
Di diverso avviso Angelo Bonelli, leader di Europa Verde, che ha rilanciato su Twitter il video del comizio. ““Il modo di raccogliere consenso di Calenda è imbarazzante”, ha commentato Bonelli.