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    Sileri al TPI Fest!: “Seconda ondata a ottobre difficile. Al Mes dico no”

    Il viceministro Pierpaolo Sileri
    Di Clarissa Valia
    Pubblicato il 2 Ago. 2020 alle 20:18

     

    TPI Fest!, Giulio Gambino intervista Pierpaolo Sileri

    “Il virus c’è, il virus circola, ma molto poco grazie alle misure prese e alla chiusura dell’Italia ha fatto si che siano state salvate almeno 600mila vita. E a quelle che ancora oggi gli italiani prendono. Se per emergenza in senso medico ci riferiamo a una situazione critica e drammatica questa non c’è più. Ci sono aree con focolai che dobbiamo spegnere affinché non riparta un’epidemia in forma grave come successo a febbraio e marzo. Da quando è stato proclamato lo stato d’emergenza a oggi non è cambiato nulla: avere la proroga dello stato d’emergenza ci consente di lavorare on demand laddove necessario per bloccare una eventuale epidemia. Dobbiamo tenere alta la guardia ma pensare a una seconda ondata è difficile perché dubito che rivedremo nuovamente 1000 morti al giorno”. Così afferma il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri in una lunga intervista al direttore di TPI  Giulio Gambino, durante la seconda serata del TPI FEST! 2020 organizzato a Sabaudia da venerdì 31 luglio a domenica 2 agosto.

    Sileri vs Speranza: “O mascherine o distanziamento”

    La differenza tra me e il Ministro Roberto Speranza è questa, che io credo che o si attua la misura del metro di distanza oppure si utilizzi la mascherine, non è possibile attuare entrambi le misure. All’inizio ero molto conservatore sulle chiusure. Adesso che le cose vanno bene toglierei un po’ il freno a mano. Ovviamente con la consapevolezza che se poi c’è da richiudere qualcosa lo richiudi, intendo dire che se hai uno stabilimento qui perché c’era uno positivo, lo richiudi. Probabilmente essendo io medico e perché faccio il chirurgo sono un po’ più aggressivo ma i numeri in questo momento ci confermano, la vedo un po’ fuorviante. Io non darei i numeri tutti i giorni. Odio quel titolo che dice ‘contagi in salita’ poi se hai 10 contagi che provengono tutti da una stessa zona importante è controllarli”.

    Sileri sui documenti secretati del Cts

    “Io non parlo del verbale, parlo solo della conclusione. Io in parte li ho letti ma non sono nemmeno parte del Cts. Non ho alcuna autorità per farlo. In forma passiva ricevo i documenti. Non basta essere viceministro della Salute per visionare i documenti del Cts. Vige il diritto amministrativo. Personalmente non avrei motivo per poter dire come siamo arrivati a quella decisione. Poi io sono l’unico medico del governo e dinnanzi all’epidemia vedo le cose in una forma un po’ diversa. Quello di vedere verbali non è un mio poteri. Le decisioni non sono segrete, sono quelle che poi sono uscite fuori nei protocolli”

    Sileri sta con Zangrillo?
    “Io d’accordo con Zangrillo? È che ho capito cosa voleva dire davvero. Il virus circola poco e quindi clinicamente ci sono pochi casi gravi. Questo non significa dire che il virus non c’è più.
    Ho capito quello che intendeva Zangrillo, e cioè che il virus in questo momento clinicamente non c’è, significa dire che il virus circola poco e che l’evidenza clinica sei è ridotta. Nelle Rsa per esempio il virus non entra perché i protocolli ormai sono rigidi e quindi l’evidenza clinica è scemata: va spiegato in maniera scientifica perché il virus ha ragione”.

    Vaccino

    “Per parlare di vaccino aspetterei nonostante ottimismo il percorso deve essere segnato da prove di sicurezza e efficace anche se spero di sbagliarmi, secondo me se ne parla nei primi sei mesi del 2021 anche perché dovrà essere prodotto su larga scala e reso disponibile al momento non è prevista obbligatorietà. Vedremo come andrà seconda ondata, anche se c’è un test è ancora poco concreto. Abbiamo fasce da proteggere che sono gli anziani quando c’è disponibilità deve essere consigliato prevalentemente ai soggetti più fragili, e la differenza con il Coronavirus la fa il tipo di ospite: se avessi preso il Coronavirus avessi avuto 88 anni le cose non sarebbero andate come sono andate.”

    Mes

    “Io posso dire di no al Mes perché lì c’è un trattato con condizioni che se anche verbalmente dicono che non ci sono possono sempre essere introdotte in qualsiasi momento, la condizionalità è il limite maggiore. Non credo a chi dice che non ci sono condizionalità, possono essere sempre inserite. Siccome quei 37 miliardi o te li prendi e poi me la mettono da un’altra parte ci ritroviamo che mio figlio che oggi ha un anno tra dodici o tredici anni si ritrova altrove.
    Negli articoli ci sono condizionalità, basta leggere gli articoli 13 e 14. O vengono tolte condizionalità o perché prendersi un rischio del genere soprattutto dopo aver ottenuto 208 miliardi. Io non devo essere rieletto, ho un bel lavoro che tornerò a fare, dei like me ne infischio e anche della pressione politica”.

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