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    Siccità, Cingolani: “Costretti a chiudere alcune centrali idroelettriche. Sono molto preoccupato”

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 21 Giu. 2022 alle 14:47

    Siccità, Cingolani: “Costretti a chiudere alcune centrali idroelettriche. Sono molto preoccupato”

    “Sono molto preoccupato”. Così Il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha commentato la grave siccità che nelle ultime settimane ha travolto il Nord e rischia di mettere a rischio il funzionamento delle centrali idroelettriche.

    “La politica dell’acqua non è ‘scorrelata’ da quella energetica”, ha detto oggi il ministro, già alle prese con la crisi seguita alla guerra in Ucraina. “Basti pensare che in questo momento di estrema siccità si stanno chiudendo le centrali idroelettriche perché non c’è flusso. Sono molto preoccupato”, ha detto Cingolani, a margine di un convegno a Roma di Elettricità futura.

    “Speriamo che sia una cosa contingente. Stiamo valutando tutte le azioni da fare. Non è solo un problema energetico, è anche agricolo”, ha aggiunto il ministro. Negli utlimi giorni, due centrali sono state costrette allo stop a causa della siccità in Lombardia: quella di Sermide, al confine con il Veneto e in parte quella di Ostiglia. In allerta anche le centrali che ricorrono al gas, in cui manca l’acqua per raffreddare gli impianti.

    L’aumento delle temperature ampiamente sopra la media stagionale, la scarsità di piogge e l’esaurimento delle nevi, nelle ultime settimane hanno scatenato una grave siccità al Nord, dove le acque del fiume Po hanno raggiunto i livelli più bassi degli ultimi decenni. Una situazione eccezionale, che ha già spinto diversi comuni a ricorrere ad autobotti, razionamenti e altre misure restrittive, e si sta allargando al resto della penisola. Dopo le richieste di Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna, nelle ultime ore anche il Lazio ha annunciato che nella regione sarà proclamato lo stato di calamità.

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