Sergio Costa, generale dei carabinieri, è diventato il nuovo ministro dell’Ambiente nel governo Lega-M5s guidato dal premier Giuseppe Conte.
Il nome di Sergio Costa era già stato indicato per il dicastero dell’Ambiente dal capo politico del Movimento Cinque Stelle, Luigi Di Maio, prima delle elezioni del 4 marzo, nella lista dei ministri pentastellati da presentare a Mattarella in caso di vittoria.
La nascita dell’esecutivo M5S-Lega è stata resa possibile dall’accordo raggiunto tra i leader dei due partiti, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, e il capo dello Stato sulla rinuncia a nominare ministro dell’Economia l’economista Paolo Savona, contestato per via delle sue posizioni su Unione europea ed euro.
Savona farà comunque parte del nuovo governo, ma con un ruolo diverso: quello di ministro degli Affari europei.
Al suo posto è stato nominato ministro dell’Economia il professor Giovanni Tria, ordinario di economia politica all’Università Tor Vergata di Roma e presidente della Scuola Nazionale dell’Amministrazione.
Qui abbiamo raccolto la lista completa dei ministri del nuovo governo Lega-5 Stelle.
Chi è Sergio Costa
Sergio Costa ha 59 anni ed è un generale di brigata dell’Arma dei carabinieri e comandante della Regione Campania dei Carabinieri forestali.
Ha guidato l’inchiesta sulla Terra dei fuochi in Campania e proprio per questa battaglia simbolo è stato chiamato a guidare il dicastero dell’Ambiente.
“L’ambiente sarà centrale e come ministro ho intenzione di proporre Sergio Costa, generale di brigata dell’Arma dei carabinieri”, aveva detto Di Maio prima del voto.
“Da servitore dello Stato, qualora il premier incaricato ritenesse di indicarmi come possibile ministro dell’Ambiente, mi renderò disponibile”, aveva risposto Costa.
Il generale Costa è laureato in Scienze Agrarie, ha conseguito un master in diritto dell’Ambiente ed è specializzato in investigazioni ambientali.
Nella sua carriera si è impegnato nel contrasto alle ecomafie e al clan dei Casalesi e, come ha ricordato Di Maio in un post su Facebook, “ha scoperto la più grande discarica di rifiuti pericolosi di Europa seppellita nel territorio di Caserta mettendo a nudo gli opachi rapporti delinquenziali nell’ambito dei rifiuti tossici”.
Costa “ha anche scoperto la discarica dei rifiuti nel territorio del Parco Nazionale del Vesuvio. Inoltre ha operato attivamente nell’ambito di indagini internazionali sempre nell’ambito di traffico illecito di rifiuti nocivi. Ha collaborato con la Direzione Nazionale Antimafia nello svolgimento di analisi investigative ambientali sull’intero territorio nazionale”, secondo il post citato.
Leggi l'articolo originale su TPI.it