A Matteo Salvini non dispiacerebbe tornare a fare il ministro degli Interni, ma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni allontana l’ipotesi e conferma la fiducia al ministro in carica Matteo Piantedosi.
La sentenza di assoluzione per Salvini nel processo Open Arms apre un nuovo caso all’interno della maggioranza di governo. Quando, due anni fa, compilò la lista dei ministri, Meloni evitò di affidare il Viminale al leader della Lega, che era sotto processo proprio per il suo precedente operato da ministro degli Interni. La carica andò così a Piantedosi, che peraltro all’epoca del caso Open Arms era il Capo di gabinetto proprio di Salvini. E il segretario del Carroccio dovette “accontentarsi” del doppio di ruolo di vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Ora l’assoluzione cambia quello scenario: l’ostacolo sulla strada di Salvini verso il Viminale è venuto meno e il vicepremier non nega di aver ancora a cuore la questione. “Tornare a fare il ministro dell’Interno sarebbe stupendo”, ha ammesso Salvini all’indomani della sentenza del Tribunale di Palermo.
“Se qualcuno in passato pensava che non potessi più andare al Viminale perché ero un potenziale delinquente e sequestratore, adesso cade questo pensiero. Ora il riconoscimento di aver fatto il mio dovere ripaga di tante amarezze”, ha aggiunto il leader della Lega.
Meloni, tuttavia, blocca sul nascere il caso. “Mi pare un fatto che l’oggetto del processo a Salvini fossero le sue scelte politiche piuttosto che effettivi reati e che la giurisdizione sia stata usata per condizionare la politica” ma “oggi sia io che Salvini siamo contenti dell’ottimo lavoro che sta facendo il ministro dell’Interno Piantedosi”, ha dichiarato la premier al termine del vertice Nord-Sud a Saariselka, nella Lapponia finlandese.
Salvini, peraltro, pur mantenendo toni moderati, non arretra. Domenica, dopo un incontro pubblico a Milano, ha ribadito: “Occuparsi della sicurezza, del futuro, della tranquillità e della serenità di milioni di italiani è qualcosa di bello a cui tutti non potrebbero che ambire e se qualcuno in passato poteva dire ‘Salvini non può andare agli Interni perché c’è un processo in corso sulla sua condotta da ministro’, adesso questo alibi non c’è più”.
“Agli Interni – ha chiarito – c’è un amico, una persona che ha la mia amicizia e la mia fiducia come Matteo Piantedosi. In questo momento sto bene dove sto”. Ma la questione, per lui, forse non è del tutto chiusa: “Parlerò con Giorgia [Meloni, ndr], parlerò con Matteo [Piantedosi, ndr]. Questo governo è una squadra di amici e quindi vedremo”.
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