Il Senato dice sì all’autorizzazione per processare Salvini:cosa succede ora
Il caso Gregoretti risale all’estate del 2019, quando Matteo Salvini – all’epoca ministro dell’Interno nel primo governo Conte – impedì per più di tre giorni lo sbarco di 131 persone tratte in salvo nel Mediterraneo centrale dalla nave della Marina militare Gregoretti.
Salvini è stato quindi accusato dal Tribunale dei ministri di Catania di sequestro di persona aggravato, perché commesso da un pubblico ufficiale e con l’abuso dei poteri inerenti alle funzioni esercitate ma anche per essere stato commesso in danno di minori.
Sul caso Gregoretti-Salvini si è già espressa la Giunta delle immunità del Senato, che il 20 gennaio scorso ha dato il via libera alla richiesta di autorizzazione a procedere. In quell’occasione, il presidente della Giunta, il senatore Maurizio Gasparri, aveva chiesto agli altri membri di votare “no” al processo a Salvini, negando quindi l’autorizzazione a procedere nei confronti del leader della Lega. Lo stesso capo del Carroccio, però, aveva chiesto ai suoi di votare sì: “Votate per mandarmi a processo e la chiariamo una volta per tutte”, ha detto.
A febbraio del 2019, la Giunta del Senato votò “No” alla richiesta di autorizzazione a procedere verso il leader leghista per il caso Diciotti, ma all’epoca la Lega era ancora al governo ed era alleata col Movimento Cinque Stelle. Ora, con i nuovi equilibri di maggioranza, l’esito del voto sarà probabilmente diverso.
Salvini ha chiesto ai suoi parlamentari, riuniti nel pomeriggio al Senato, di non impedire il processo nei suoi confronti. Secondo quanto si apprende da fonti della Lega, l’ex ministro ha spiegato che il suo obiettivo è avere un chiarimento, in tribunale, sulla legittimità della sua azione. I senatori al completo hanno detto di essere contrari ma il leader del Carroccio ha chiesto di non opporsi, per cui i parlamentari potrebbero astenersi o non partecipare al voto. A fine riunione c’è stato un lungo applauso.
Ma cosa succede se il Senato approva l’autorizzazione per processare Salvini? Anche in quel caso non è detto che il processo vero e proprio si tenga davvero.
Una volta ottenuta l’autorizzazione, il Tribunale dei ministri deve trasmettere tutti gli atti al tribunale ordinario del capoluogo competente per il territorio, che per il caso Gregoretti è quello di Catania.
Uno scenario possibile è quello prospettato da Giovanni Bianconi sul Corriere della Sera, “la procura di Catania dovrebbe quindi riproporre il capo d’imputazione formulato contro Salvini dal tribunale dei ministri e sottoporlo al giudice dell’udienza preliminare, che dovrà decidere sul rinvio a giudizio. Con una particolarità, che diventerebbe l’ennesimo paradosso di questa storia: la Procura etnea s’era già pronunciata per l’archiviazione del caso Gregoretti ritenendo che non esistano gli estremi del sequestro di persona”.
La procura di Catania dovrà sottoporre l’accusa al giudice per le udienze preliminari, che a quel punto deciderà se rinviare a giudizio Salvini oppure proscioglierlo.