Secolo d’Italia, fotomontaggio con giornalista Repubblica imbavagliato in stile Br: è polemica
E’ polemica sul Secolo d’Italia, giornale che ha pubblicato un editoriale a firma del direttore Francesco Storace con un fotomontaggio che ritrae Paolo Berizzi, giornalista di Repubblica che dal 1 febbraio 2019 vive sotto scorta per le minacce ricevute da gruppi neonazisti e neofascisti, imbavagliato e con alle spalle un manifesto rosso con la scritta “Brigate rosse”.
L’attacco del Secolo d’Italia, voce della destra italiana, a Berizzi è legato a “Pietre”, la rubrica che il cronista, da fine novembre, tiene quotidianamente sul giornale fondato da Eugenio Scalfari e nella quale racconta episodi di razzismo, xenofobia e antisemitismo. Nell’articolo di Storace, si legge: “Chissà che effetto farà a Paolo Berizzi di Repubblica la foto qui sopra. Il giornalista, immortalato dal nostro fotomontaggio, provi ad immedesimarsi nei panni di Matteo Salvini, quando gli odiatori rossi gli dedicarono sulla rete il medesimo pensiero. O in quelli di Giorgia Meloni, anche lei a testa in giù centinaia di volte sui social. Ma Berizzi ha il torcicollo e non guarda a sinistra. Non ricordiamo la sua durissima condanna per quell’immagine del leader leghista. Perché l’odio deve riguardare solo la destra, pare una parola d’ordine ormai”.
Non si sono fatte attendere però le manifestazioni di solidarietà nei confronti del giornalista di Repubblica. Sia sui social, sia nel mondo della politica. “No ai bavagli, la bocca deve essere tenuta bene aperta per denunciare ogni episodio che testimonia che ancora c’è chi vuole farci tornare in mente gli orrori del secolo scorso”, ha dichiarato il deputato del Pd Emanuele Fiano.
Roberto Cenati, presidente della sezione milanese dell’Anpi, ha definito il fotomontaggio de Il Secolo d’Italia “un attacco ignobile a chi ha denunciato il pericolo connesso al risorgere di movimenti neo fascisti e neonazisti. Questi attacchi rientrano in quel clima di insopportabile intolleranza dovuto al ritorno di ideologie razziste, antisemite e xenofobe in Italia e in Europa”.