Mascherine e ingressi scaglionati: così si pianifica riapertura scuole a settembre
Si è svolto oggi l’incontro la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, i sindacati della scuola e i dirigenti scolastici, per un confronto sul piano per la ripresa della scuola a settembre e gli esami di maturità. L’obiettivo è quello di garantire la riapertura delle scuole in completa sicurezza, dal punto di vista sanitario, sia del personale che degli studenti. Nella bozza presentata dai sindacati, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, sono previste alcune delle misure di sicurezza che potrebbero essere adottate.
Tra queste, l’obbligo di indossare mascherine per tutti gli adulti che entrano negli edifici scolastici, mentre per gli studenti sarà da valutare rispettando le norme generali che riguardano i minori. Prevista la misurazione della febbre all’ingresso, il mantenimento dei genitori fuori dalle scuole il più possibile dopo la riapertura, tamponi in caso di febbre. A questo si aggiungerebbero ingressi delle classi scaglionati di 15 minuti per evitare assembramenti all’entrata e all’uscita.
Per consentire la riapertura delle scuole, le distanze di sicurezza dovranno essere mantenute sempre, anche nelle classi, dove quindi dovranno esserci meno studenti (da qui l’ipotesi della ministra di offrire una “didattica mista” a distanza). In alternativa sarà necessario trovare nuovi spazi, come palestre e laboratori, per distanziare classi e alunni. A terra saranno segnati i percorsi da seguire in caso di spostamento all’interno degli edifici. Se possibile entrata e uscita dovranno avvenire da porte diverse. Toccherà ai presidi assicurare le informazioni e la formazione del personale e stilare un piano per la pulizia e sanificazione che renda sicuri gli ambienti.
“Siamo al lavoro con le parti sociali per studiare insieme tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza del personale e dei nostri studenti”, si legge nella nota della ministra Azzolina. “Insieme costruiremo i necessari protocolli. I primi quindici giorni della fase 2 iniziata il 4 maggio saranno fondamentali per avere altri elementi utili. Ringrazio le organizzazioni sindacali per la fattiva collaborazione e ringrazio anche il Comitato tecnico-scientifico che sta lavorando in stretto raccordo con il nostro ministero. Un lavoro comune nell’interesse della nostra scuola, dei nostri ragazzi”. Con i sindacati, conclude la ministra, “abbiamo condiviso anche un punto che ci sta molto a cuore: oggi dobbiamo risolvere i problemi legati a questa emergenza, ma insieme vogliamo anche costruire un percorso, una visione, per la scuola di domani. Questa emergenza può essere una straordinaria occasione per disegnare un sistema di istruzione migliore. Ne siamo tutti convinti”. L’Associazione nazionale presidi commenta invece: “Il protocollo è assolutamente necessario ma deve essere privo di ambiguità e non deve presentare margini interpretativi che potrebbero comportare rischi per la salute collettiva”.
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