Nel 2013 la mappa della Toscana era completamente rossa, tranne una piccola macchia blu. Tutti i capoluoghi erano amministrati da sindaci di centro sinistra, tranne Prato. Il 25 giugno 2018, dopo i ballottaggi delle amministrative, la Toscana si è svegliata in netta maggioranza blu.
I candidati di centrosinistra hanno perso in tutti e tre i ballottaggi di ieri, Siena, Pisa e Massa, e in totale sono solo 3 su 11 i capoluoghi governati dalla sinistra al momento.
Siena, Pisa e Massa erano considerate storiche roccaforti del centrosinistra, dove il centrodestra non aveva mai governato dal dopoguerra a oggi.
I risultati del 24 giugno 2018:
Siena
A Siena a sfidarsi sono stati il candidato del centrosinistra Bruno Valentini e quello del centrodestra, Luigi De Mossi.
Ha vinto De Mossi, che ha raccolto il 50,8 per cento dei voti, a fronte del 49,2 di Valentini.
L’affluenza è stata del 56,19 per cento.
Pisa
A Pisa ha vinto il candidato del centrodestra, il leghista Michele Conti, che ha raccolto il 52,3 per cento dei voti, a fronte del 47,7 per cento ottenuto da Andrea Serfogli, del centrosinistra.
L’affluenza è stata del 55,85 per cento.
Massa
Nel capoluogo toscano ha vinto il candidato del centrodestra, Francesco Persiani, che ha raccolto il 56,6 per cento dei voti, a fronte del 43,4 per cento del candidato del centrosinistra Alessandro Volpi.
L’affluenza alle urne è stata del 54,87 per cento.
Chi governa la Toscana?
Degli 11 capoluoghi toscani, 3 sono governati dal centrosinistra (Firenze, Lucca e Prato), 6 dal centro sinistra (Pisa, Siena, Massa, Arezzo, Grosseto e Pistoia) e 2 dal Movimento 5 Stelle (Livorno e Carrara). Se si tiene conto che nel 2013 il centro sinistra governava in 10 capoluoghi su 11, si può capire perché gli analisti parlano di disfatta disastrosa.
Queste mappe mostrano com’è cambiata la Toscana dalle elezioni del 2013 a oggi (i dati fanno riferimento alle città capoluogo e non ai singoli comuni):