Sciopero generale, Landini: “Siamo in 500mila per rimettere al centro le persone, non il profitto” | VIDEO
“Più di 500mila persone oggi in Italia hanno scelto di essere in piazza per difendere la libertà e i diritti di tutti. E il messaggio molto chiaro è che non solo la piazza non si precetta ma che non siamo qui tutti insieme per difendere l’integrità della persona umana che per vivere ha bisogno di lavorare”. Lo dice il segretario della Cgil, Maurizio Landini, intervenendo dal palco di piazza Maggiore a Bologna nel giorno dello sciopero generale indetto da Cgil e Uil per protestare contro la Legge di Bilancio varata dal Governo Meloni.
“Chiediamo che al centro della discussione politica e sociale in Italia e in Europa tornino a esserci la persona e il lavoro, non il profitto, non il mercato, non la speculazione finanziaria”, proclama Landini. “È stato detto che noi facciamo politica: sì, è assolutamente vero. Noi tutti insieme facciamo politica. Noi pensiamo alla politica come a una cosa seria, quella politica che parte dai problemi delle persone in carne e ossa”, aggiunge il leader della Cgil.
Ai piedi del palco, TPI ha intervistato Michele Bulgarelli segretario generale della Cgil Bologna: “I lavoratori – spiega – chiedono aumento dei salari. Basta accordi truffa come quello imposto ai lavoratori delle funzioni centrali della Funzione pubblica: in tre anni l’inflazione è al 17% e il Governo, peggior datore di lavoro, impone un contratto con aumento del 5,8%, non firmato dalla Cgil e dalla Uil. Aumentiamo i salari nel pubblico e nel privato, difendiamo il potere d’acquisto delle pensioni, difendiamo la nostra base industriale”.
“Scioperiamo – prosegue Bulgarelli – anche perché non si può vedere un Paese dove lo Stato di diritto è sotto attacco tutti i giorni: la Cgil e la Uil chiedono il ritiro del Ddl Sicurezza. Sicurezza è poter difendere il proprio posto di lavoro, non rischiare di essere perseguiti penalmente perché difendiamo le fabbriche, gli uffici, i cantieri con i picchetti”.
I precetti di Salvini? “Siamo dentro una svolta autoritaria”, attacca il segretario generale della Cgil di Bologna. “Oggi in Italia è sotto attacco la Costituzione formalmente col progetto di Autonomia differenziata ma anche nella sostanza quando si impedisce ai lavoratori di scioperare. Ricordo che quel ministro che si vanta di precettare i lavoratori aeroportuali e gli autoferrotranvieri è sotto processo per sequestro di persona. Che autorità politica e morale ha per precettare i lavoratori? Il miglior modo di difendere il diritto di sciopero è scioperare”.