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    Sciopero dei trasporti, Salvini: “No a stop di 24 ore: buonsenso o precetto”

    Di Anton Filippo Ferrari
    Pubblicato il 23 Nov. 2023 alle 16:45

    Nuovo braccio di ferro tra Matteo Salvini e i sindacati. Dopo lo scontro sull’agitazione Cgil e Uil dello scorso 17 novembre, finito con la riduzione obbligata a 4 ore nel settore dei trasporti, ora è finito lo sciopero proclamato per lunedì 27 novembre dai sindacati di base, sempre nel settore degli autoferrotranvieri.

    “Non accetto 24 ore di blocco del trasporto pubblico perché sarebbe il caos”, le parole del leader leghista e ministro dei Trasporti. “Se applicano il buonsenso non intervengo, ma se pensano di fermare tutta l’Italia per 24 ore non lo permetterò e farò tutto quello che la legge mi permette di fare”, compresa la precettazione, ha detto Salvini. Nelle stesse ore dal Ministero dei trasporti è partita la lettera alle organizzazioni sindacali, con l’invito a rivedere lo stop. E quindi la convocazione al Mit, per venerdì, con l’auspicio di “ridurre la durata dello sciopero e quindi dei disagi per i cittadini”.

    Da parte loro però i sindacati hanno confermato l’intenzione di andare avanti. All’invito del ministero dei Trasporti guidato da Matteo Salvini a “desistere” da un blocco di 24 ore annunciato per lunedì prossimo, 27 novembre, che sembra preludere ad una precettazione per portare a 4 ore la protesta, l’Usb ha replicato a muso duro. “Manterremo lo sciopero di 24 ore, sarebbe la seconda volta che il governo interviene in due mesi per ridurci uno sciopero e la situazione comincia a farsi pesante: vorrebbe dire che nel nostro paese non si può più scioperare”, ha detto Michele Frullo responsabile Usb Trasporti, all’Adnkronos. “Il Garante non ci ha nemmeno convocati né ha avanzato alcune richiesta di riduzione dello sciopero. La nostra mobilitazione è totalmente a norma di legge”.

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