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    Schlein: “Contro i trafficanti servono vie legali di accesso alla Ue. Da Meloni solo demagogia”

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 18 Set. 2023 alle 08:41

    Schlein: “Contro i trafficanti servono vie legali di accesso alla Ue. Da Meloni solo demagogia”

    “Meloni mi accusa di fare propaganda, ma il suo fallimento è sotto gli occhi di tutti”. Esordisce così la lettera inviata da Elly Schlein a La Repubblica dopo la visita della premier a Lampedusa. “Capisco che sia nervosa oggi che Le Pen la silura da Pontida e deve applaudirsi da sola per non aver ottenuto nulla di nuovo rispetto alle politiche europee degli ultimi dieci anni, tutte focalizzate sul controllo delle frontiere e senza l’unica cosa che servirebbe all’Italia: la redistribuzione obbligatoria delle responsabilità sull’accoglienza dignitosa tra tutti i Paesi europei. Battaglia che noi abbiamo fatto e che la destra non ha mai avuto il coraggio di fare per non disturbare i proprio alleati nazionalisti, quelli che di solidarietà all’Italia non ne vogliono sapere”, prosegue la segretaria del Partito democratico, che punta il dito contro la “demagogia” della maggioranza.

    “Si inventano di poter sigillare il mare, e si rendono ricattabili da regimi non democratici che chiedono soldi, violano i diritti e comunque non fermano i flussi. Oggi insistono per reintrodurre una missione europea, su modello dell’Operazione Sophia già bloccata anni fa da Salvini: è bene chiarirgli che serve una Mare Nostrum europea per salvare le vite in pericolo, ma nessuna nave può fare respingimenti collettivi contro il diritto internazionale”.

    Secondo la leader dem, la destra attualmente al governo “ha messo la firma su tutte le pessime leggi sull’immigrazione che creano irregolarità e rendono impossibile la gestione dell’accoglienza in Italia”.

    “Erano al governo quando è stato approvato il Regolamento di Dublino, che da vent’anni blocca centinaia di migliaia di richiedenti asilo nel primo Paese d’approdo, spesso l’Italia”, incalza Schlein. “La legge Bossi-Fini da vent’anni permette l’ingresso legale praticamente solo se un datore di lavoro ti chiama nel suo Paese senza conoscerti e ti offre un lavoro”.

    Secondo Schlein sono necessarie altre soluzioni: “servono vie legali e sicure per l’accesso a tutti i Paesi europei, come unico modo di scalzare le reti dei trafficanti di esseri umani verso l’Italia, la Grecia, la Spagna e pochi altri Paesi. Il Governo ignora il prezioso richiamo del Presidente Mattarella sull’apertura dei canali regolari di ingresso”. Una linea opposta a quella del governo attuale. “I decreti Salvini prima e Meloni poi, oltre a rendere più difficile salvare vite in mare proprio ora che la Guardia Costiera chiede aiuto alle ONG per i salvataggi, smantella l’accoglienza diffusa che è l’unica che garantisce piccole soluzioni abitative diffuse sui territori, coinvolgimento dei sindaci e delle comunità locali, servizi per l’inclusione sociale, trasparenza sui fondi, regolari appalti anziché affidamenti diretti”.

    Secondo Schlein, “la responsabilità sulla prima accoglienza è del governo, non dei Comuni su cui Giorgia Meloni scarica le sue responsabilità”. L’esecutivo deve “mettere le risorse e le strutture adeguate a disposizione, con una regia nazionale sull’accoglienza diffusa e coinvolgendo i sindaci. Anche il limite massimo consentito di trattenimento dei migranti fino a 18 mesi non è una novità, è una scelta odiosa sul piano della restrizione della libertà personale e delle condizioni di vita, ma era già così in passato e peraltro questo non ha minimamente inciso sul numero di rimpatri. Tutta demagogia e nessuna risposta reale”.

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