Saviano e le parole sui commercialisti in tv
Roberto Saviano si ritrova al centro di una bufera per le parole sui commercialisti pronunciate ieri sera, 24 maggio, nel corso del programma di Raidue ‘Che tempo che fa’ condotto da Fabio Fazio. Lo scrittore ha affermato che i commercialisti segnalerebbero agli usurai i clienti in difficoltà, scatenando subito una dura reazione della categoria.
In tv alla domanda del conduttore, che gli chiedeva, a proposito di usura, in che modo la criminalità organizzata riesce trovare i propri ‘clienti’, Saviano ha risposto: “Semplicemente segue il percorso dei soldi. A un certo punto, quando un’azienda inizia ad andare in crisi, loro avvicinano i commercialisti. E il commercialista, cioè una persona di cui ti fidi, spesso ti dice ‘c’è quella società, c’è quella persona che è interessata’. Quando non è quella strada, perché hai la fortuna di avere dei professionisti seri, ci sono moltissime altre strade: le banche, il consulente che ti dice di andare in quel posto piuttosto che in un altro”.
La replica
Il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Massimo Miani, ha commentato le frasi di Saviano parlando di offesa all’onorabilità dei consulenti fiscali. “Sostenere che i commercialisti italiani segnalano alla criminalità le aziende in crisi è quanto di più lesivo della onorabilità di 120mila professionisti economici quotidianamente in campo per la legalità, oltre che al fianco di imprese e cittadini di questo Paese”, ha dichiarato annunciando possibili querele. “Già nelle prossime ore valuteremo la possibilità di adire le vie legali per difendere il buon nome della nostra professione”, ha aggiunto Miani.
“In queste ore – ha continuato ieri il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti – siamo letteralmente travolti da migliaia di mail e messaggi di colleghi indignati per le dichiarazioni di Saviano. Una indignazione che sta inondando chat e social. Affermazioni tanto generiche e irresponsabili non sono tollerabili. Se Saviano è a conoscenza di casi specifici siamo certi non esiterà a segnalarli immediatamente alla magistratura. Per il momento non possiamo non ricordargli che le aziende sequestrate alle mafie sono gestite praticamente in esclusiva dai commercialisti, che per questa scelta di campo sono esposti e spesso indifesi, costretti a lavorare in condizioni di assoluta precarietà. Impossibile non ricordare inoltre che i commercialisti sono anche destinatari della normativa antiriciclaggio che impone loro, tra le altre cose, di segnalare alle autorità di vigilanza le operazioni sospette compiute dai loro clienti”.
I commercialisti dicono di aspettarsi da Saviano una rettifica delle sue affermazioni. “Siamo perfettamente consapevoli che anche la nostra realtà, come tutte le realtà, ha a volte al suo interno qualche mela marcia. Ma non siamo più disposti a tollerare offese generiche che risultano ancor più incredibili in mesi come questi drammaticamente segnati dall’emergenza economica legata alla pandemia, nei quali la nostra professione, giudicata ‘essenziale’ dal Governo, non ha mai sospeso la sua attività, fornendo ad imprese e contribuenti il suo insostituibile contributo”.
Ira del centrodestra
Ad attaccare lo scrittore anche il mondo della politica. Su Facebook Giorgia Meloni definisce le parole di Saviano “ingiuriose” e “indegne del servizio pubblico”. “Se Roberto Saviano conosce commercialisti che svolgono questa attività spero li denunci alle autorità competenti. Ma insultare a vanvera un’intera categoria che ogni giorno svolge il suo lavoro tra mille difficoltà non è tollerabile”, ha scritto la presidente di Fratelli d’Italia. “Saviano chieda scusa ai commercialisti e Fabio Fazio prenda subito le distanze da quelle vergognose parole”.
Non ha usato mezze misure Matteo Salvini. “Un’infamia così grave è stata pronunciata sulla tv pubblica, il che la rende ancora più grave e inaccettabile. La Lega ha già presentato u’interrogazione: è lecito attendersi scuse immediate, di Saviano e di Fazio”, ha detto il leader della Lega.
Le parole di Saviano sono “scandalose”anche per il capogruppo di Italia Viva al Senato Davide Faraone. “Sostenere che sono spesso i commercialisti a suggerire agli aguzzini le vittime è un torto a una categoria professionale che opera con serietà, competenza e soprattutto legalità”, ha scritto. “Poi, certo, le mele marce sono un po’ dovunque, ma non si fa mai un bel servizio alla legalità né al contrasto alla criminalità, con le generalizzazioni. Se Saviano sa qualcosa lo comunichi agli inquirenti e non in Tv. Da parte mia, massima stima e fiducia ai commercialisti italiani”. “L’usura – ha continuato l’esponente di Iv – è un reato odioso. È il cappio al collo della criminalità organizzata che sguazza nella disperazione, che si accanisce su famiglie e imprese con l’acqua alla gola. Noi abbiamo il dovere di rispondere con fermezza, sapendo che il solo nemico sono le mafie”.