Saviano attacca Salvini, la destra insorge: “Non può condurre un programma in Rai”
“Che faccia tosta! Ma quando passerà al Ministro della Mala Vita il vizio di mentire?”. Un nuovo attacco di Roberto Saviano a Matteo Salvini ha scatenato le proteste della maggioranza, che ha chiesto l’intervento dei vertici della Rai per fermare il suo ritorno sulla tv di Stato.
Il post incriminato è stato scritto ieri sera in risposta al commento di Salvini sulla candidatura di Carola Rackete, che alle prossime elezioni europee si presenterà con Linke, il partito della sinistra tedesca. “Accusato di diffamazione aggravata nei confronti di Rackete, è stato protetto dai suoi sodali in Parlamento. Le bande parlamentari che lo difendono sono la forza delle sue menzogne”, ha scritto Saviano che era già stato querelato in passato dal leader della Lega per averlo definito “ministro della mala vita”. “Io stesso ormai attendo invano che si degni di venire a testimoniare in un processo che lui stesso ha iniziato e che mi vede imputato da anni, ostaggio della sua querela, mentre lui accampa scuse pur di non venire in tribunale a dare conto delle sue continue e ripetute falsificazioni della realtà. Salvini mente come respira”, ha aggiunto Saviano.
Che faccia tosta! Ma quando passerà al Ministro della Mala Vita il vizio di mentire?
In ogni sede, anche in sede giudiziaria, è stato chiarito che Carola #Rackete non ha mai compiuto nessun atto ostile e che anzi ha agito nel rispetto della vita umana.
Il Ministro della Mala… pic.twitter.com/e6e0UzlmsW
— Roberto Saviano (@robertosaviano) July 20, 2023
Il vicepremier non ha fatto attendere la sua risposta. “Per il Signor Saviano io sarei il ‘Ministro della mala vita’… Altro insulto e altro odio? Altra querela”, ha scritto Salvini, sostenuto dal resto della maggioranza, che ha chiesto alla Rai di bloccare il suo ritorno in Rai con una nuova stagione di “Insider”. “Ha definito Salvini ministro della malavita e ora sta per condurre un programma in Rai. Le parole indecenti di Saviano lo rendono del tutto incompatibile a poter condurre una trasmissione sulla tv di Stato, c’è un limite che non può essere oltrepassato”, ha dichiarato Raffaele Speranzon, senatore di Fratelli d’Italia e componente della commissione di Vigilanza Rai. “La Rai è pagata con i soldi degli italiani e merita conduttori e giornalisti di spessore e non militanti invasati del tutto privi di deontologia professionale e di rispetto per le istituzioni”, ha aggiunto.