“L’Europa deve cancellare i debiti contratti per il Covid”. Lo suggerisce David Sassoli, presidente del Parlamento europeo. “É un’ipotesi di lavoro interessante, da conciliare con il principio cardine della sostenibilità del debito. Nella riforma del Patto di Stabilità dovremo concentrarci sull’evoluzione a medio termine di deficit e spesa pubblica in condizioni di crisi e non solo ossessivamente sul debito”, dice Sassoli, intervistato dal quotidiano La Repubblica.
Concetto poi ribadito con un post su Facebook: “Lo dico chiaramente: l’Europa deve cancellare i debiti accumulati dai governi per fare fronte alla pandemia, non è accettabile che ricadano sui cittadini e sulle generazioni future”.
“Ha ragione Paolo Gentiloni quando sostiene che è inutile pensare di riattivare il Patto di Stabilità prima del 2023″, sottolinea a Repubblica il presidente del Parlamento europeo, esponente del Partito democratico. “Non possiamo permetterci un ritorno brusco di quelle regole prima che i paesi abbiano recuperato la crescita persa durante il Covid”. “Abbiamo bisogno che tutti gli Stati membri s’impegnino in riforme fiscali coordinate a livello europeo, in modo da sviluppare politiche redistributive”, rilancia. “Molti combattono con la povertà, ma altri hanno guadagnato dalla crisi. Il contributo dei privilegiati è importante per ridurre le diseguaglianze”.
Sassoli sostiene che gli Eurobond, sdoganati con il Recovery Fund, dovrebbero diventare uno strumento strutturale dell’Ue. “Dobbiamo prendere sul serio il richiamo della presidente Lagarde (numero uno della Bce, ndr) e rendere definitivo l’indebitamento comune. É necessario rendere permanenti le emissioni di debito comune e creare un Tesoro a livello europeo. Abbiamo avuto un grande successo con i bond di Sure e avremo un grande successo con quelli del Recovery. É un modello da rendere definitivo. Con bond europei potremmo impegnare la Bce nel finanziamento della transizione ecologica, che è anche uno strumento della ripresa. Si tratta di un tema decisivo che potrebbe consolidare davvero l’Unione”.
Il Mes? “Se la linea di credito sanitaria del Mes fosse stata usata subito sarebbe stata utile “, osserva il presidente. “Ma dobbiamo prendere atto che su quello strumento pesa il ricordo della crisi del 2008 e che ormai è anacronistico. Oggi quale paese con il Recovery, l’allentamento del Patto, Sure ed Eurobond si avvarrà del Mes? Nessuno. Dobbiamo essere pragmatici, ma dobbiamo anche dire che di fronte alla sofferenza che vediamo in tutti i paesi lasciare nel congelatore 400 miliardi sarebbe intollerabile. Per rendere utile il Mes serve discontinuità: è necessario riformarlo e renderlo uno strumento comunitario, non più intergovernativo”.
Sassoli sottolinea le drammatiche ricadute economiche e sociali provocate dalla pandemia di Coronavirus. E propone una “grande riforma” che rafforzi i poteri dell’Ue. “Ci sono disperazione e miseria, iniziano ad aprirsi crepe sociali”, fa notare. “Quanto deciso fin qui è di estrema importanza e caratterizzerà l’Europa nei prossimi anni. Adesso però dobbiamo avviare una grande riforma per dare più governo e più sovranità all’Unione”.
Leggi anche:
1. Fiano (Pd) a TPI: “Il Mes alla fine si prenderà”
2. Nuovo Dpcm, Conte a TPI: “Mes? Non è la panacea, ci sono rischi. Ora vantaggio sarebbe contenuto”