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    Sardine, la prima riunione a Roma nel palazzo occupato. Spin Time Labs a TPI: “Felici di averli accolti, vogliono partire dal basso”

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 16 Dic. 2019 alle 12:20

    L’occupazione di Spin Time Labs a TPI: “Felici di aver accolto le Sardine, vogliono partire dal basso”

    Non si è trattato di una scelta casuale, né dettata da motivi esclusivamente pratici: la decisione delle Sardine di svolgere la prima riunione nazionale dei propri rappresentati nel palazzo occupato di via Santa Croce in Gerusalemme ha un forte valore simbolico, come spiega a TPI un portavoce di Spin Time Labs, l’associazione che svolge attività culturali all’interno dell’occupazione.

    “Il messaggio che le Sardine volevano lanciare era l’intenzione di partire dal basso”, spiega il portavoce. “Per questo la scelta è caduta su un palazzo occupato come il nostro”.

    “Noi siamo stati davvero felici di accoglierli, sia come famiglie sia come centro culturale”, aggiunge.

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    L’occupazione di via Santa Croce in Gerusalemme, un immobile ex Inpdap dove vivono oltre 400 persone (incluse famiglie con bambini), era finita sulle pagine dei giornali a maggio 2019, quando erano state staccate le utenze elettriche. A riallacciare la corrente elettrica nella palazzina era stato il cardinale Konrad Krajewski, l’elemosiniere del Papa, ma il gesto aveva destato numerose polemiche.

    La sinergia con le Sardine è nata dopo l’incontro con alcuni dei delegati del movimento. “Da quell’incontro è nata l’idea di ospitare il congresso delle Sardine, anche perché trovare una sala apposita a Roma è impossibile da un giorno all’altro”, spiegano da Spin Time Labs.

    Ma cosa replica Spin Time Labs alle polemiche sulla scelta delle Sardine di incontrarsi dentro un’occupazione? “La polemica distoglie l’attenzione dalle priorità. Meglio focalizzarsi sul fatto che questo collettivo di ragazzi è riuscito a portare migliaia di persone in piazza”.

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