Sardine a Napoli, l’organizzatore a TPI
Il popolo delle sardine cresce e si moltiplica in tutta Italia, da Nord a Sud, con numeri davvero spaventosi. Il boom di Piazza Maggiore a Bologna, dove erano presenti oltre 15mila persone, è stato seguito dalle oltre 7mila di Modena. Poi ancora Sorrento, Palermo, Reggio Emilia, Rimini, Perugia, Parma. Sabato 30 novembre, invece, il movimento scenderà in Piazza Dante, a Napoli, alle ore 19. Noi di TPI abbiamo intervistato uno degli organizzatori, Bruno Martirani, 28 anni, che amministra la pagina Facebook delle “Sardine Napoletane” e l’evento “Napoli non si lega“.
L’iniziativa è ovviamente ispirata alla manifestazione di Bologna. Infatti ci siamo mossi subito dopo per convocare la data di sabato 30 novembre. Chiaramente ogni città ha le sue diversità, ma la cosa positiva è che a Napoli si sono attivate davvero migliaia di persone.
È un fenomeno contro Salvini. In quella piazza troveranno cittadinanza tutti coloro che non si riconoscono nelle politiche autoritarie, di destra e soprattutto violente che hanno caratterizzato gli ultimi anni. I credi politici saranno diversi, ci sarà sicuramente eterogeneità ma il fenomeno resta comunque molto interessante.
Certo, prima di tutto non dovranno esserci bandiere politiche e simboli di partito perché il contenitore è unico. Poi bisognerà riempire la piazza quanto più possibile, anche invitando le persone che non ne sanno nulla a partecipare, per far vedere che i numeri che riusciamo a mettere in questa realtà sono molto più grandi di quelli che Salvini riesce a convogliare nelle sue manifestazioni e sui social.
Non voglio fare previsioni sui numeri. Do soltanto una indicazione, che è quella che possono visualizzare tutti sull’evento Facebook, che dice che fra partecipanti ed interessati ci saranno circa 20mila persone. Poi ognuno potrà domandarsi: sono numeri reali? Questo potrà dirlo soltanto la piazza di sabato.
Secondo un sondaggio il maggior pericolo di Salvini non è tanto il Pd o il M5S quanto il movimento appena nato.
Che sia un argine, che sia una contrapposizione a Matteo Salvini è un dato. Di fronte alla violenza del messaggio di Salvini si contrappongono le sardine, che sono una eterogeneità pacifica che vuole lanciare messaggi distensivi, non di odio e di paura come è stato fatto per tanti anni da Nord a Sud. Perciò credo che lui stia ignorando il fenomeno oppure risponde molto infantilmente con l’immagine del gattino che mangia le alici, ma questo è un dispettuccio fra compagni di classe, sicuramente non degna di un politico.
Sicuramente per alcuni ambienti politici di questa regione sarà una scossa. Non so prevedere quali saranno gli effetti ed è presto per parlarne, anche perché noi sardine non possiamo ancora esprimere contenuti politici. Di certo possiamo dire alle istituzioni che parteciperanno alla manifestazione che non lo facciamo soltanto per ipocrisia e perché si avvicina la campagna elettorale.