Quando Salvini diceva “tr**e” alle donne: altro che Junior Cally a Sanremo
Negli ultimi giorni sono cresciute a dismisura le polemiche sul Festival di Sanremo e in particolare su Junior Cally, cantante in gara che ha fatto discutere per alcuni versi sessisti nelle sue canzoni: tra i maggiori critici del rapper romano figura anche Matteo Salvini, ma il web gli ha fatto notare che anche lui in passato si è reso protagonista di insulti alle donne, definite “tr**e”.
Era il 26 novembre 2016, Salvini era “solo” il segretario della Lega e girava l’Italia per la sua campagna elettorale. In quel giorno, il suo tour aveva fatto tappa a Ormea, comune in provincia di Cuneo. Non sono mancate foto, video, dirette su Facebook. Tutte “prove” rimaste nell’archivio del web e tirate fuori adesso da alcuni utenti.
Perché a un certo punto un sostenitore di Salvini gli passa un cartello. Il segretario leghista lo legge e solo dopo decide di mostrarlo alla telecamera con un sorriso. Ma il testo scritto su quel foglio A4 è davvero offensivo. Nei confronti degli stranieri e, soprattutto, delle donne.
“Ad Ormea – si legge infatti – i rifugiati sono una risorsa (ha detto il signor sindaco), lo possono testimoniare alcune tr**e del posto che fino a ora hanno usufruito di queste risorse! Sarebbe utile che l’amministrazione comunale chiedesse al prefetto l’arrivo di diverse rifugiate (massimo trent’anni) così anche i mariti usufruirebbero di queste risorse”.
Un cartello, senza dubbio, sessista e razzista. Che aveva scatenato anche la reazione delle donne del comune di Ormea, che sui social avevano lanciato una campagna con dei cartelli contro Salvini chiedendo le sue scuse ufficiali, mai arrivate.
Poco più di tre anni dopo, però, Salvini sembra aver dimenticato quell’episodio. E quando esplode la polemica sui testi di Junior Cally, uno dei 24 big in gara selezionati da Amadeus per Sanremo 2020, cavalca subito l’onda. “Mi vergogno di quel cantante che paragone le donne a tr**e, violentate, sequestrate, stuprate e usate come oggetti. Lo fai a casa tua, non in diretta sulla Rai e a nome della musica italiana”, ha sbottato su Twitter.
Ma la memoria del web è più lunga e affidabile di quella del leader della Lega. E sono in tanti gli utenti che in queste ore hanno voluto ricordare il caso delle donne del comune di Ormea.