Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Politica
  • Home » Politica

    Napoli, nuova gaffe del ministro Sangiuliano: il social media manager si dimette

    Credit: AGF
    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 8 Ago. 2024 alle 11:01

    Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano è incappato in una nuova gaffe, ma questa volta – sostiene lui – la colpa è del suo social media manager, che proprio a causa dell’errore commesso ha rassegnato le dimissioni.

    Ieri, mercoledì 8 agosto, sul profilo Instagram di Sangiuliano è stato pubblicato un post per annunciare che il Consiglio dei ministri ha istituito il Comitato Neapolis 2500, un nuovo ente volto a organizzare e gestire le celebrazioni per i 2.500 anni dalla fondazione di Napoli, che secondo la tradizione avvenne nel 475 Avanti Cristo.

    Nel post, però, è stato erroneamente scritto che la mission del Comitato è quella di celebrare “i due secoli e mezzo di storia” della città partenopea, corrispondenti a 250 anni.

    Molti utenti si sono immediatamente accorti dell’evidente sbaglio. Il post è stato prontamente corretto e poche ore dopo il ministro – originario proprio di Napoli – è intervenuto nuovamente sui social per chiarire che la gaffe è da imputare al suo social media manager.

    “L’errore sul profilo Instagram relativo alla nascita del Comitato nazionale Neapolis 2500 evidentemente è del mio social media manager. Per questo ho accettato le sue dimissioni”, ha scritto Sangiuliano su X.

    Sotto al post è apparso il commento di Riccardo Pirrone, presidente del neonato sindacato dei social media manager: “Come presidente dell’Associazione Nazionale Social Media Manager – scrive Pirrone – ritengo offensivo scaricare la colpa pubblicamente e unicamente su un dipendente per un errore del genere e per questo addirittura farlo dimettere. Approfondiremo la questione”.

    Diversi utenti, inoltre, ricordano a Sangiuliano le sue numerose gaffe, come quando disse che Times Square si trova a Londra, o quando – da giurato del Premio Strega – ammise di non aver letto i libri finalisti, o ancora quando affermò che Cristoforo Colombo si basò, per le sue esplorazioni, sulle teorie di Galileo Galilei.

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version