Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ammette di aver avuto una relazione privata con Maria Rosaria Boccia. Sarebbe questo il motivo per cui la nomina della donna a consigliera del ministro per i grandi eventi non è stata formalizzata.
A riportare le parole di Sangiuliano è il quotidiano La Stampa, che in un retroscena firmato da Niccolò Carratelli cita confidenze fatte dal ministro ad “amici collaboratori”.
La relazione con Boccia, spiega l’esponente del Governo, “è il motivo per cui abbiamo bloccato la sua nomina come consigliera per i grandi eventi”. La donna, aggiunge Sangiuliano, “aveva il curriculum e le carte in regola per svolgere quel ruolo, ma quando la nostra reciproca stima professionale è diventata un fatto privato, io per primo ho ritenuto di dover fermare tutto. Dovrebbero applaudirmi per questo”.
“La cosa si è interrotta”, chiarisce il ministro. “Non capisco come si possano chiedere le mie dimissioni, non ho fatto nulla di male, né a livello giuridico, né a livello istituzionale”.
Sangiuliano insiste nel garantire che il Ministero della Cultura non ha mai usato soldi pubblici per rimborsare a Boccia le spese dei viaggi fatti insieme al ministro: “Ho pagato tutto io con la mia carta di credito personale”, assicura. “Pubblico tutto, ricevute ed estratti conto relativi a tutti i posti in cui siamo stati insieme, da Taormina a Polignano, da Sanremo a Milano”.
Nel caso del soggiorno a Riva Ligure, dove lo scorso 11 luglio è stato festeggiato anche il compleanno di Boccia, sarebbe stato invece il sindaco a voler pagare tutto. In talune situazioni, inoltre, a saldare il conto dell’hotel sono state le società organizzatrici dei vari festival a cui il ministro aveva presenziato.
Ma le prenotazioni – assicura Sangiuliano – non le faceva la segreteria del Ministero, ma io direttamente dal pc o dall’Ipad. Una versione che sembra contrastare con gli screenshot pubblicati nelle ultime ore da Boccia, in cui viene mostrata anche una mail inviatale dalla segretaria del ministro con allegate le carte d’imbarco sua, del ministro e di una terza persona per un non meglio precisato viaggio.
“Escludo che [Boccia, ndr] abbia ricevuto materiale sensibile o legato ai dispositivi di sicurezza del G7”, sottolinea poi Sangiuliano. “Le cose che ha pubblicato sui social erano già uscite sui giornali e non hanno carattere di riservatezza. Del resto, la gestione della sicurezza non spetta al ministero della Cultura, ma a quello dell’Interno e, in questo caso, alla prefettura di Napoli”.
E la mail contenente dettagli sugli spostamenti delle delegazioni del G7 a Pompei? “Nulla che metta a rischio la sicurezza – risponde il ministro – ma Zuchtriegel (il direttore del Parco archeologico, ndr), che ha fatto un ottimo lavoro, ha interpretato male, è stato più realista del re, non era necessario mettere Boccia in copia”.
Poi il ministro si sfoga: “Cosa credete che facesse Salvini con la Isoardi? E poi con la Verdini, anche prima di stabilizzare la loro relazione? E Franceschini con la De Biase, prima che diventasse sua moglie?”.
“Io sono una persona perbene – ribadisce Sangiuliano – non ho fatto nulla di sbagliato, non ho infranto regole. Mi chiedo come si faccia a chiedere le mie dimissioni per questa vicenda costruita sul gossip quando ci sono altri ministri o membri del governo che hanno situazioni molto più complicate della mia”.
In una delle sue ultime storie su Instagram, Boccia cita l’articolo de La Stampa: “Al momento non commento”, scrive.