Matteo Salvini continua a reclamare il Viminale, così come tutto il suo partito, compreso il rivale Giorgetti. Ma una nota di ieri fa sapere che c’è disponibilità per un passo “di lato”, infatti Salvini sarebbe disposto ad accettare una “carica di governo” che sia “di alto profilo”. Secondo alcuni, riporta Repubblica, si accontenterebbe, per così dire, del Ministero dello Sviluppo economico, insieme ai ministeri già richiesti in precedenza come l’Agricoltura, il Turismo, le Infrastrutture o gli Affari regionali, oltre alla carica di Vicepremier e la presidenza del Senato. Infatti, oltre alla battaglia per la “protezione dei confini”, dietro alla Lega ci sono anche imprenditori di diverse realtà e governatori che sperano di vedere questi altri dossiers colorarsi di verde.
Intanto il Carroccio rimane diviso, tra gli ultimi addii a Draghi dell’ala governista e il lancio del nuovo esecutivo a guida Meloni, che potrebbe lasciare a casa proprio Giorgetti il primo tra i leghisti più istituzionali.
Giorgia Meloni non ha messo nessun veto sul desiderio del partner di coalizione, ma a spaventarla è la tempesta sociale che si avvicina. Con il caro bollette, l’inflazione e la guerra, “aprire un fronte con la magistratura”, mettendo al Viminale l’ex ministro che è ancora sotto processo per sequestro di persona per aver bloccato la nave Open Arms, rischierebbe di indebolire ulteriormente il governo.
Ma il veto più importante potrebbe arrivare proprio dal Quirinale. Proprio per questo Salvini non vuole essere colto alla sprovvista e intensificare le trattative con la leader di Fdi prima delle nomine per ottenere poltrone che possano riempire il vuoto lasciato dagli Interni.