Salvini pubblica video della sardina Jasmine. Gogna dai fan leghisti
“Racconterà a sua figlia che espone foto di donne solo per farle dileggiare e violentemente aggredire con frasi e aggettivi raccapriccianti?”.
È un passaggio del lungo post scritto su Facebook da Jasmine Cristallo, coordinatrice di ‘6000 Sardine’ in Calabria e attivista del movimento, militante della sinistra ma senza una tessera di partito, promotrice della ‘rivolta dei balconi’ di Catanzaro e da sempre impegnata nel volontariato, nel quale la ragazza si rivolge direttamente all’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini.
Il leader leghista sabato 21 dicembre aveva postato sulla sua pagina Facebook un link all’intervento della leader delle Sardine calabresi a Otto e mezzo.
Il video era corredato dal commento: “Possono camuffarsi da pesci, alberi, frutta tropicale ma, gratta gratta, son sempre i soliti sinistri”. La ragazza è stata poi subissata di insulti e pesanti attacchi sui social anche dopo la sua partecipazione, alcuni giorni fa, alla trasmissione tv Stasera Italia su Rete 4.
Tra i post anche uno dai toni minacciosi contro il quale l’attivista calabrese ha annunciato di voler sporgere denuncia. “Jasmine- recitava il messaggio minatorio – con tutto il rispetto, attenzione di non pestare troppo la coda del cane che dorme, perché quando si sveglia è pericoloso. Tu hai un figlia, non vorrei che passi una storia come quella di Bibbiano visto che sostenete la sinistra”.
La ragazza ha così deciso di rivolgersi direttamente a Salvini, chiamando in causa anche la figlia del leader della Lega per difendere le donne.
“Abbiamo entrambi figlie femmine ed è per questa ragione che le chiedo se ha intenzione di raccontare a sua figlia, quando non sarà più piccina, che oggi sulla sua pagina Facebook permette a legioni di frustrati di sfogare pulsioni sessuali represse.
Lo saprà sua figlia che consente ai suoi sostenitori di inneggiare allo stupro di gruppo per ‘punire’ una donna che semplicemente non la pensa come lei?”.
E ancora: “Racconterà a sua figlia che espone foto di donne solo per farle dileggiare e violentemente aggredire con frasi e aggettivi raccapriccianti?”
“Quanto a lei, Salvini”, conclude Jasmine, “non mi aspetto delle risposte ma sappia che da oggi ho una ragione in più per non arretrare di un passo e difendere il mio diritto al dissenso, a battermi per un mondo civile, in cui le donne non vengano brutalizzate. Lo devo alle donne, a mia figlia ed anche alla sua”.