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    Salvini in Ungheria visita il muro anti-migranti

    Di Futura D'Aprile
    Pubblicato il 2 Mag. 2019 alle 13:20 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 18:14

    Il ministro dell’Interno Matteo Salvini si è recato in visita al muro costruito al confine tra Ungheria e Serbia per fermare il flusso di migranti provenienti dai paesi balcanici e diretti verso l’Ue.

    “Vogliamo un’Europa diversa che difenda la sicurezza, rilanci il lavoro, la famiglia e l’identità cristiana del nostro continente”, è stato il commento del leader della Lega parlando con i cronisti.  “In Italia si entra solo se si ha il permesso”.

    La visita al muro anti-migranti ha rappresentato la prima tappa del tour del ministro dell’Interno: il vicepremier, non appena atterrato in Ungheria per incontrare il premier Orban [qui il suo profilo], è infatti salito su un elicottero per vedere di persona il confine con la Serbia.

    Le politiche anti-migratorie di Orban

    Il premier ungherese Viktor Orban è noto per le politiche anti-migratorie da lui introdotte negli anni, a cominciare dalla costruzione di un muro al confine con la Serbia. La barriera è stata rafforzata nel 2016, quando il premier temeva un arrivo ancora maggiore di migranti.

    Orban però non si è limitato ad erigere dei muri: ha anche introdotto una serie di misure contro chi cerca rifugio in Ungheria, cercando di dissuadere i profughi a cercare di arrivare in Europa passando per il suo paese.

    Ungheria, Orban nega il cibo ai migranti nei centri di raccolta al confine

    Di recente, è stata anche approvata una misura che prevede che i migranti le cui richieste d’asilo non sono state accettate potranno essere espulsi dal paese durante la procedura d’appello.

    Inoltre, la legge ungherese relega i migranti, che non hanno ottenuto la protezione internazionale in campi chiamati “zone di transizione”, costruiti al confine meridionale.

    A ciò si aggiunge anche una legge approvata dal parlamento che rende illegale aiutare i migranti irregolari che cercano di ottenere asilo nel paese e che rende punibile la stampa di volantini con informazioni utili per i richiedenti asilo, così come offrire loro cibo o consigli legali.

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