Salvini: “Stop definitivo all’ingresso della Turchia in Ue”
Il segretario della Lega Matteo Salvini torna sul tema dell’attacco turco nei confronti dei curdi, nel nord della Siria, dopo che già ieri aveva chiesto di interrompere i finanziamenti dell’Unione europea ad Ankara. Stavolta, il capo del Carroccio chiede che sia dato lo stop definitivo all’ingesso della Turchia in Ue.
“Chiedo che venga annullato definitivamente ogni finanziamento e ogni ipotesi d’ingresso, presente e futuro, della Turchia in Europa”, ha detto Salvini a margine di un’iniziativa a Perugia per le elezioni regionali in Umbria. “Sta portando avanti un’azione criminale nel silenzio generale”, ha aggiunto.
Il procedimento per l’ingresso della Turchia in Ue è “sospeso”, come ha ricordato lo stesso Salvini, che ha sostenuto che negli ultimi anni i finanziamenti al Paese “sono arrivati a 15 miliardi”.
“Basta soldi”, ha dichiarato. “L’Italia e l’Europa non possono essere ostaggio delle minacce di un dittatore. Punto. E non è normale finanziarlo e coccolarlo”.
Salvini si riferisce in particolare all’accordo tra Turchia ed Unione europea per la gestione dei flussi migratori dei profughi siriani, sottoscritto a marzo 2016 e in seguito rinnovato. In base a questi accordi, l’Ue si è impegnata a fornire 6 miliardi di euro di aiuti ad Ankara.
Nei giorni scorsi Erdogan ha attaccato l’Unione europea, accusandola di non aver rispettato le “promesse”, perché non avrebbe ancora trasferito la seconda tranche di aiuti per la gestione dei rifugiati siriani.
Il presidente turco ha anche rinnovato le critiche all’Ue per non aver accettato la Turchia come Paese membro. “Dal ’63 fino a ora ci avete tenuti occupati”, ha detto il presidente turco, riferendosi all’accordo di associazione che quell’anno ha stabilito le relazioni formali tra Ankara e le istituzioni europee.
Erdogan ha inoltre minacciato di “aprire le porte” a 3,6 milioni di migranti verso l’Europa se l’Ue continuerà a descrivere le sue operazioni militare come colonialiste ed ad ostacolarle.
Nonostante condanne formali verso l’operazione di Erdogan siano arrivate anche dal premier Conte e dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio – che ha anche convocato l’ambasciatore turco alla Farnesina – il governo non ha ancora preso misure concrete per scoraggiare o dissociarsi dall’attacco di Ankara contro i curdi.
A questo proposito, durante il comizio in Umbri Salvini ha sottolineato che “la differenza tra chi sta al Governo e chi non ci sta, per scelta, è che uno deve fare e l’altro può suggerire”. “Io posso suggerire”, ha aggiunto Salvini, “Di Maio non deve dire, deve fare. Anche Conte. Loro devono fare, non ipotizzare e suggerire”.
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